“Perché, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. E’ entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci, in questo mistero, il più a lungo possibile”. Il pensiero di Ferzan Ozpetek sembra rispecchiare totalmente la scena del dipinto di Munch, “Il bacio con la finestra”, conservato al “National museet for kunst” di Oslo. Il mistero sembra incarnarsi nelle due figure abbracciate vicino alla finestra; una fusione fisica che tenta di annullare o assimilare. I due amanti sono impossibili da distinguere separatamente, le singole identità hanno superato il confine e varcato la soglia. E l’artista decide di accentuare quell’ormai unico corpo attraverso tinte scure e pennellate spesse. Non c’è candore in quel bacio perché sono esaltate le tinte del mistero. Nessun rosso Valentino. I colori freddi, che richiamano alle atmosfere nordiche, creano un’unica atmosfera che non definisce l’amore ma ci ricorda quanto noi siamo fuori dal confine. Gli innamorati sono dentro. E cercano di rimanerci in questo mistero, il più a lungo possibile.
Stefania Bozzo