"Nemmeno ad estate inoltrata il governo riesce a togliere la testa dalla sabbia e affrontare il tema delle concessioni demaniali per dirimere una vicenda che ha gettato nel caos il comparto balneare e sta costringendo tutti i comuni a muoversi in ordine sparso per indire i bandi di gara. La mancanza di riferimenti normativi da parte del governo aprirà una stagione di ricorsi e contenziosi senza fine che continuerà a bloccare investimenti e sviluppo di un comparto fondamentale per l’offerta turistica del nostro Paese.
È il risultato vergognoso di una politica fatta di promesse clientelari fasulle della banda Meloni in cui i nodi sono venuti al pettine e hanno impiccato il turismo balneare, mettendo altresì impietosamente in luce l’incapacità e l’inadeguatezza del governo e dei partiti che lo sostengono.
Sono finiti i tempi dei pugni sul tavolo contro l’Europa, delle mappatura farsa, del ‘noi fuori dalla Bolk’. Il governo Meloni, emarginato e privo di peso politico in EU, non vuole ammettere di aver raccontato soltanto balle fino ad ora e che la soluzione più giusta per il comparto era già pronta sul tavolo oltre due anni fa e portava la firma del M5S con la riforma contenuta nel ddl concorrenza del governo Draghi. Ma evidentemente questo esecutivo crede che si possa governare un Paese soltanto con gli slogan, senza coraggio e visione e dopo quasi due anni iniziamo a vederne i frutti. Avvelenati.”