"La decisione di non partecipare al consiglio dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia ha le sue fondate radici politiche. Non ha nulla a che vedere con l’assenteismo. È una scelta politica in difesa dei cittadini e delle peculiarità di ogni territorio. È una forte e coerente manifestazione di dissenso. Pacifica, ma netta!
Anzitutto da circa un anno, in consiglio comunale a Santarcangelo, è stata approvata dalla maggioranza una proposta che propone la suddivisione dell’attuale Unione in due “sottogruppi”: Unione dei Comuni della Alta Valmarecchia e Unione dei Comuni della Bassa Valmarecchia. Questa decisione è già, di per sè, una ammissione di colpa e cioè il riconoscimento del fallimento dell’Unione stata giudicata uno strumento pachidermico che non fa gli interessi dei cittadini. L’Unione dimezzata dal Comune di Santarcangelo come se dividere in due un progetto sbagliato potesse rimediare al l’errore. Comunque sia, come mai il comune di Santarcangelo non ha dato alcun seguito a questa divisione dell’Unione che anche noi abbiamo votato?
Uno dei punti più qualificanti la mia candidatura a Sindaco era proprio l’uscita del Comune di Santarcangelo dall’Unione in favore di uno strumento alternativo e più congruo sugli interessi reali dei cittadini: le “convenzioni” tra singoli comuni. Questa è la nostra proposta. Valorizzare i singoli territori creando sinergie per promuovere le unicità, i caratteri e le risorse già esistenti attraverso semplici ed efficaci convenzioni. Nel frattempo circa la metà dei Comuni della Valmarecchia sono usciti dall’Unione! Persino il comune di Sant’Agata! Perché?
L'Unione purtroppo è diventata lo strumento politico della sinistra attraverso il quale perpetuare la sua egemonia su tutta la vallata anche in quei comuni nei quali ha perso il potere.
L’Unione è diventato lo strumento per allontanare i luoghi delle decisioni dai cittadini.
L’idea dell’Unione coincide col favorire lo schieramento di partito e non gli schieramenti territoriali, contro gli interessi dei cittadini... Questa è l'unione ... un luogo nel quale officiare riti di potere da parte di chi, il potere, lo sta perdendo. Riti nei quali, questi saprofiti della politica, vengono giustamente lasciati soli. Questa è la denuncia da fare contro i giannizzeri della politica aziendalista. Depotenziare lo strumento dell’Unione, per come lo hanno strutturato, significa servire i cittadini.
Non da ultimo c'è da chiedersi perché intendano riservare questa solerzia nei confronti di due consiglieri di opposizione (che darebbero solo fastidio) quando invece non l'hanno mai dimostrata nei confronti di nessun altro seppure assente per anni.
Vien da pensare che hanno difficoltà a mantenere il numero legale attraverso i loro stessi consiglieri. Crepe nella maggioranza?"
Domenico Samorani