“L'ordinanza del Presidente della Regione del 12 novembre 2020 vieta anche l’attività musicale negli Istituti scolastici e di formazione, una disposizione penalizzante per gli studenti ed in contrasto con lo spirito e la finalità della L.R. 2/2018. Come già chiesto, ribadiamo la nostra richiesta alla Giunta di revocare in toto l'ordinanza".
Lo chiede il Consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi, con una interpellanza presentata alla Giunta Bonaccini, a prima firma Michele Facci e sottoscritta da tutto il gruppo Lega E-R.
La Regione Emilia-Romagna, in assenza di un precetto normativo gerarchicamente superiore e senza valutare compiutamente l’importanza della didattica in presenza per gli studenti, ed in particolare per la fascia dei bambini e degli adolescenti, ha deciso di accomunare ogni tipo di attività musicale e di canto a prescindere dalle differenti modalità espressive, vietandole in toto se non a distanza. Montevecchi rileva che “l'attività musicale, le scuole di musica, i conservatori, le orchestre hanno applicato alla lettera i protocolli "anti Covid" previsti, investendo importanti risorse economiche finalizzate a prevenire e contenere l'emergenza sanitaria, adeguando in tal senso gli ambienti e le strutture utilizzate per la didattica non si comprende quindi il motivo per cui, l'ordinanza emessa da Bonaccini per evitare che la Regione Emilia Romagna divenisse "arancione", prevedeva che le scuole di musica debbano rimanere chiuse. Sono attività queste - ricorda Montevecchi - che non prevedono assembramento, dove la distanza è rispettata e dove la didattica a distanza è impossibile da applicare. Chiediamo quindi – sollecita il consigliere del Carroccio - che venga immediatamente stralciato questo divieto dall'ordinanza in attesa di ritirarla nel suo complesso”.