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Politica 09:32 | 09/10/2021 - Rimini

Ravaglioli racconta tutto: "Ecco come sono andate le cose". E, dopo 27 anni, si ritira

"Stante le recenti polemiche ed accuse sulla stampa che mi riguardano mi trovo costretto a mettere in chiaro quanto segue.

Nel Maggio del 2016 avevo deciso di lasciare la politica attiva non ricandidandomi in Consiglio Comunale dopo 21 anni di attività, anche per il fatto di essermi trasferito all’estero, nell’autunno del 2018 mi sono iscritto online alla Lega dopo aver conosciuto Salvini al Lotte Plaza di Mosca in occasione dell’assise di Confindustria Russia. E’ stata un’adesione spontanea, peraltro molto diffusa tra gli expat Italiani residenti in Russia, senza alcun tipo di velleità o secondi fini.

Nel Settembre 2020 sono stato contattato dall’On. Morrone per dargli una mano nella ricerca del candidato sindaco per le vicine elezioni amministrative con un profilo così detto “civico”. Dopo mesi di collaborazione ed averlo difeso anche pubblicamente su questa scelta (vedi ad esempio le 3 riunioni del cdx nella sala della Provincia a fine anno) nonché dopo aver utilizzato tutte le mie relazioni personali e politiche verso fine Febbraio gli ho spiegato che a mio avviso per una serie di motivi di carattere strutturale la candidatura civica non era fattibile e che anche volendola costruire da zero comunque i tempi non lo consentivano. Negli stessi giorni sulla stampa circolava con insistenza il mio nome, pur non avendo mai parlato con alcun giornalista al riguardo. Ciò ha generato un movimento trasversale nel cdx dove giorno dopo giorno sempre più persone mi spingevano con forza a porre la mia candidatura sul tavolo in quanto una delle più complete e delle poche a disposizione della coalizione. Il 4 marzo in un incontro privato (con 2 testimoni) raccontai tutto ciò all’On. Morrone ed alla mia domanda precisa: “devo andare avanti con la mia candidatura oppure crea dei problemi al partito?”. Risposta: “io insisto sul civico, quella è la strada, ma tu vai avanti perché se si va su una candidatura politica la tua è un delle più autorevoli”.

Ho creduto in queste parole, l’uomo mi sembrava sincero, ma un attimo dopo gli On. Morrone ed On. Raffaelli iniziarono a convocare praticamente ogni lunedì riunioni correntizie nella sede della Lega Rimini con un gruppo di persone ristretto (gruppo consigliare, più pochi altri) e senza mai invitare il consigliere regionale Montevecchi, con la seguente motivazione: fregare (in realtà il verbo ricorrente era assai più volgare) Montevecchi obbligandolo a candidarsi in consiglio comunale per non fare eleggere persone a lui vicine e quindi far eleggere un gruppo consigliare che rispondesse allo stesso Morrone in quanto “dopo aver perso le regionali contro lo stesso Montevecchi” non poteva permettersi di perdere anche il controllo del gruppo consigliare altrimenti la sua segreteria sarebbe andata in crisi. Mi taccio sulla richiesta ai consiglieri uscenti di rimediare 30 preferenze a testa per l’inesistente onorevole riccionese per non farla sfigurare. La vicenda era talmente grottesca che alcuni degli invitati a tali riunioni non potendo non seguire la loro coscienza ci informavano puntualmente.

Premesso che se davvero si fosse voluto vincere sarebbe stata un’assurdità umiliare i supporter ed i mondi che hanno sostenuto Montevecchi alle regionali che nel solo Comune di Rimini lo hanno portato ad ottenere circa 2.600 preferenze (doppiando il candidato di Morrone!), pari a più di un 5% in un eventuale turno di ballottaggio, politicamente è stato ignorato ed estromesso da tutto l’unico dirigente di alto rango della Lega Rimini eletto con il sistema delle preferenze e quindi di comprovato radicamento sul territorio. Uno scenario catastrofico che ho cercato di evitare con ogni mezzo spiegando ripetutamente all’On. Morrone che dopo le regionali avrebbe dovuto unire e pacificare il partito. Ma niente, l’uomo è di natura arrogante, la sua tattica è quella di imporre per sfinimento invece di mediare, di mortificare anziché valorizzare le persone capaci e con un minimo di autonomia di pensiero. A dimostrazione di ciò non si è mai visto che un segretario regionale di Forlì, totalmente avulso dalla città, umiliando coloro che hanno lavorato per anni sul territorio (la cosìddetta “base”), con arroganza dettasse legge su ogni situazione Riminese.        

Davanti ad una situazione del genere ed alla sempre più evidente inconsistenza dell’azione politica dell’On. Morrone al solo fine di evitare che il cdx andasse sbattere contro un muro il 13 Maggio ho deciso di postare su FB la mia disponibilità, precisando che sarei stato a disposizione di un’eventuale candidatura civica che unisse il cdx. Una scelta che se fosse andata in porto per la mia vita professionale, lavorativa nonché economica sarebbe stata a dir poco devastante. Ma al cuor non si comanda e ho deciso di mettere corpo e mente a fare da scudo al fine di evitare a Rimini i recenti disastri di Imola, Faenza, ecc. dove alle amm.ve il ballottaggio era sempre più una chimera e la Lega la dimezzava sistematicamente i voti delle europee/politiche/regionali.   

La risposta dell’On. Morrone, dopo aver raccontato per 9 mesi bugie in giro a tutta Rimini che “aveva l’asso nella manica”, “il campione della società civile”, è stata quella di un bellariese, alla città sconosciuto se non per le sue vicende giudiziarie ed ai quadri dirigenti del cdx per i cattivi rapporti con le persone e le forze politiche che lo hanno sostenuto nel suo secondo mandato per il quale ha lasciato peraltro un pessimo ricordo nella città di Bellaria; un candidato che aveva vinto a Bellaria e non Santarcangelo e cioè in quella che da sempre era un’enclave del cdx, ma che in entrambi i casi aveva totalizzato meno voti delle liste che lo sostenevano, proprio il contrario di ciò che serviva a Rimini dove il cdx non era autosufficiente. Una proposta mirata solo “ad evitare la candidatura di Ravaglioli, amico di Montevecchi”, al punto tale che quando le cose si stavano mettendo male per Ceccarelli, ritenuto inadeguato da tutti, l’On. Morrone era arrivato a proporre addirittura a Barboni di candidarsi “pur di evitare Ravaglioli”. Per volere dell’On. Morrone la discussione si era irreversibilmente spostata da chi fosse il miglior candidato per la coalizione che potesse battere il csx a chi gli avrebbe consentito di conservare la propria posizione politica. Un bugiardo seriale capace ancor oggi di addebitarmi sulla stampa di essere stato l’alfiere di un’opposizione di comodo alla sinistra quando come capogruppo di FI-PDL ho preso tutte le più importanti decisione con Barboni al quale però ha supplicato di candidarsi sindaco (davvero ridicolo!) e sempre sulla stampa afferma che la Lega non è come il PD in termini di correnti quando proprio lui invece ha ragionato solo con logiche correntizie in merito alla candidatura a Sindaco. La difesa della bottega prima di tutto, al punto che era diventata ricorrente la frase del tipo “non mollo, vado andati su Ceccarelli anche sino a fine agosto!”. E così è stato: Ceccarelli è stato proposto alla coalizione da Morrone il 21 Giugno e solo dopo 7 settimane per sfinimento il 9 Agosto le forze della coalizione hanno ceduto, dopo che in tutti i modi i quadri dirigenti del cdx gli avevano spiegato che era la candidatura più sbagliata in assoluto e che il personaggio era inadeguato per quel ruolo.

Ciliegina sulla torta l’alleanza con Paesani, al quale avevo amichevolmente spiegato per il suo (e per quello del cdx!) bene di andare da solo al primo turno, che ha letteralmente impaurito l’elettorato moderato al punto che non ha esitato a mollare il centrodestra per confluire nella Lista Jamil (unica spiegazione politica al crollo di Lega e FI). Condividere una candidatura con Paesani e Frisoni prima che con FDI e FI è stato un suicidio politico da dilettanti allo sbaraglio.

Oggi sento dare la colpa al poco tempo a disposizione dopo che la data delle elezioni è stata addirittura posticipata di 5 mesi e dopo 1 mese di campagna elettorale dove il candidato del cdx verrà ricordato per 2 proposte: la riapertura del traffico del Ponte di Tiberio e la ricostruzione dell’Isola delle Rose. Per non parlare del programma di governo, qualche pagina generica e priva di contenuti. In campagna elettorale non vi è stata una sola proposta su viabilità, rigenerazione urbana, cultura e turismo. Una campagna elettorale penosa che ha avuto come unico risultato papabile quello di aver fatto togliere le camicie a maniche corte a Ceccarelli.

L’On. Morrone è andato in giro a ripetere sino venerdì che il cdx vinceva al primo turno a Rimini e Cesenatico ed a supportare l’equazione Meldola-Forlì con Bellaria-Rimini come esempio di scelta vincente. Segno inequivocabile che trattasi di un segretario regionale che dopo 6 anni non conosce minimamente le dinamiche dei territori ed in genere non sa leggera la politica. Non è sufficiente essere stato eletto alla Camera (nel listino bloccato) o saper organizzare i pullman ed i banchetti per avere la patente di dirigente politico.

Dopo le regionali del 2020 che hanno visto la vittoria di Montevecchi e la sconfitta sonora di Morrone si è ripetuto lo stesso risultato con l’elezione dei gruppi consigliari. Il popolo della Lega ha chiaramente riconfermato a chi vuole consegnare la leadership provinciale del partito. Sul piano generale Morrone ha confermato per l’ennesima volta che non sa leggere le dinamiche politiche territoriali, compiendo l’ennesimo disastro su tutte le 4 città della costa romagnola che andavano al voto (zero ballottaggi e la Lega superata ovunque da FDI). La politica ha le sue logiche e sono strasicuro che il suo destino politico come coordinatore regionale (e non solo!) è segnato in maniera irreversibile e che presto per i Riminesi di cdx questo incubo finirà.

Per quanto mi riguarda vorrei ringraziare con il cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto in quegli 88 giorni in cui siamo stati in ballo. Sono stati giorni davvero indimenticabili, pieni di tensione ma di grande emozione, che mi hanno dato la possibilità di conoscere tante nuove persone, di ricevere l’affetto, la stima ed il sostegno incondizionato di tantissimi amici e persino di persone che mai avrei immaginato, anche di estrazione politica opposta alla mia. Ringrazio Matteo Montevecchi, Marzio Pecci, Carlo Grotti, i tanti simpatizzanti, militanti, consiglieri regionali, parlamentari ed europarlamentari della Lega, l’amico storico Barboni, i tanti amici di FI, di Noi con l’Italia e di FDI, inclusi quei consiglieri comunali che quando era chiaro che la candidatura fosse assegnata alla Lega hanno manifestato la loro preferenza per la mia persona all’On. Bignami ed infine agli amici storici Filippo e Sesto Pongiluppi. Sono stati giorni indimenticabili.

Nel nuovo Consiglio Comunale di Rimini emergono interessanti nuove figure politiche che sono certo insieme a Matteo Montevecchi riporteranno il cdx a volare.

La mia esperienza di politica attiva iniziata nel 1994 si chiude qui".

Alessandro Ravaglioli