“Ho partecipato con piacere ed attenzione all’incontro organizzato dall’associazione Ets VivaRimini-ReteDonna aps” con i candidati del centrodestra sul tema della violenza di genere. Ringrazio le promotrici e le esponenti dell’associazione stessa perché ci hanno dato la possibilità di mantenere aperto un confronto su un argomento importante, ma anche molto delicato”.
Domenica Spinelli, candidata con Fratelli d’Italia per l’uninominale del Senato (Romagna, Ferrara, Bologna), interviene su un tema a lei molto caro, affrontato in più occasioni con eventi ed intitolazioni durante la sua decennale attività amministrativa a Coriano.
“Sono donna e madre, sono stata sindaco per 10 anni e oggi vicesindaco – prosegue Spinelli - conosco bene quanto sia profonda la ferita causata da chi vive questi drammi. Nel novembre scorso, proprio da Coriano e sotto la mia amministrazione, è partito l’ordine del giorno per la calendarizzazione del progetto di legge per la creazione del garante a tutela delle vittime di violenza. Ma, come in questo caso, ogni volta che incontro persone che raccontano le loro storie, talvolta con le lacrime perché sono vicende terribili che le hanno coinvolte, trovo ancora più forza per ribadire l’impegno concreto e importante che abbiamo già dimostrato sul territorio: quello di non lasciare indietro nessuno. Con la certezza che si possono mettere in atto percorsi di autonomia tali da consentire a queste donne una risalita nonostante il dolore che hanno subito per la violenza e l’allontanamento da casa.”.
“E’ una cultura del rispetto, che nasce dal basso – insiste la candidata di FdI - ma che dobbiamo tutti impegnarci a portare avanti anche attraverso la formazione per restituire dignità a chi ha sofferto episodi di violenza. Autonomia e formazione, dunque, per costruire dei percorsi che possano creare le condizioni di un lavoro: chi è stata in una casa o in un rifugio poi deve ripartire da zero magari in una realtà territoriale diversa da quella in cui ha parenti ed amici. E molte volte ha a carico anche dei bambini. Questo è l’impegno, intervenendo con proposte di legge o emendamenti alle leggi che esistono già. Quindi tutela e autonomia per chi ha subito violenza ma, parallelamente, la creazione di sostegni a attività, come quelle del Cec, su chi fa e origina violenza. La cultura del rispetto deve partire dalle scuole, dove io sono più volte andata, con progetti mirati, perché ricordiamoci che i figli sono l’esempio dei genitori”.
“Tutto questo – conclude Spinelli - è stato sottoposto al tavolo dell’associazione, composta anche da professioniste ed imprenditrici. L’impegno preso è quello di sottoporre a chi siederà in Parlamento a Roma le strade da percorrere per concretizzare sostegno ed interventi che non devono essere a parole ma nei fatti. Cosa che faremo anche noi, sul territorio, nei rispettivi ruoli amministrativi che occupiamo”.