Lo stop alla celiachia potrebbe arrivare proprio dal glutine anche se siamo ancora in fase di sperimentazione 2 su un numero ristretto di pazienti. Lo hanno scoperto i ricercatori americani iniettando una nanoparticella. Il nanodispositivo biodegradabile è il cavallo di Troia che permette al paziente di riconoscere il glutine, la principale componente proteica del grano, come una sostanza innocua evitando reazioni autoimmuni. Durante la sperimentazione i pazienti celiaci hanno così potuto mangiare glutine per due settimane senza risentirne. La nanoparticella contenente glutine iniettata nel sangue viene subito captata da cellule immunitarie (i macrofagi) che avvertono altre cellule immunitarie della sua innocuità in maniera tale da prevenire reazioni avverse al glutine. Il trattamento praticamente eliminerebbe qualsiasi reazione infiammatoria a carico delle pareti intestinali cui i pazienti celiaci vanno inesorabilmente incontro quando consumano glutine. Ora dobbiamo aspettare la fase di sperimentazione 3 su un numero più ampio di pazienti per trarre conclusioni certe anche se questi primi risultati sono promettenti.
dott. Alessandro Bovicelli