Nella classifica dei plagi musicali il liscio romagnolo guadagna la seconda posizione subito dopo il repertorio partenopeo. Se canzoni come Santa Lucia e ‘O sole mio sono state e rimangono a tutt’oggi bersagli impuniti di saccheggi da parte di musicisti, discografici ed editori di tutto il mondo, lo stile di Secondo Casadei e persino i titoli dei suoi brani più famosi hanno generato una marea internazionale di imitazioni. Lo documenteranno sabato prossimo nel corso della Notte Rosa di Rimini il giornalista e autore televisivo Michele Bovi (è ideatore di programmi celebrati come l’inossidabile Techetechete’) e il maestro Vince Tempera, decano dei direttori d’orchestra del Festival di Sanremo e re delle sigle per cartoni animati.
“Nel 1954 Secondo Casadei compose Romagna mia, il suo maggiore successo. – spiega Michele Bovi - Da allora nell’Archivio musicale della SIAE sono state depositate da autori sconosciuti altre canzoni con un titolo identico o somigliante. In tutto le Romagna mia sono diventate 12. Poi ci sono Polca Romagna mia, Dedicato a Romagna mia, Cinquant’anni Romagna mia, Romagna mia band, Romagna mia bella, Bella Romagna mia e 11 Mia Romagna”.
“Ma non basta - aggiunge Bovi - Ricordate il brano Nuvolari, disco d’oro di Lucio Dalla del 1976 con il testo del poeta Roberto Roversi? Alla SIAE sono stati depositati successivamente altri 21 Nuvolari. Tutti, compreso quello di Lucio Dalla, sono stati anticipati da Nuvolari, prima canzone dedicata al campione di automobilismo scritta da Secondo Casadei con Primo Lucchi e incisa dal re del liscio nel 1928”.
L’avvocato Gianpietro Quiriconi, uno dei massimi esperti italiani di diritto d’autore che collabora alle ricerche di Bovi, non ha dubbi: "I titoli simili sono confondibili e la SIAE dovrebbe rifiutarli innanzitutto per il rispetto dovuto alla proprietà intellettuale che secondo me è la più sacra delle proprietà e poi perché alla confusione consegue la possibilità del drenaggio dei profitti da opere celebri e altamente remunerate a composizioni modeste con lo stesso titolo. Quando un tempo nei locali da ballo si compilavano i borderò per la SIAE alcuni capi orchestra inserivano propri lavori titolati come canzoni famose per sfruttare l'equivoco”.
Sabato sera alle 21 Michele Bovi alla Serra Cento Fiori (Via Galliano 19) presenterà il suo libro “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles” assieme a Vince Tempera (nella foto) e al gruppo Rangzen, tribute band dei Beatles. Il tema di base riguarda proprio la ricorrenza del plagio nella musica pop. Bovi promette di illustrare, con l’aiuto di Tempera alla tastiera e le voci e le chitarre dei Rangzen, come qualsiasi capolavoro può confondersi con altri capolavori. Fino al paradosso: anche all’interno di Yesterday dei Beatles può nascondersi Romagna mia.