Sono entrate in funzione le tre fototrappole digitali che il Comune di Cattolica ha predisposto per la prevenzione ed il controllo del fenomeno dell’abbandono in strada dei rifiuti. Dopo un periodo di test e sperimentazione che ha consentito ai tecnici di Palazzo Mancini di sfruttarne al meglio l’utilizzo, trovare la giusta collocazione e l’angolo di inquadratura ottimale, gli “occhi” che vigileranno sul territorio comunale hanno già immortalato, nei giorni scorsi, alcune prime infrazioni. Due gli episodi, in particolare, su cui si stanno soffermando, adesso, gli agenti della Polizia Municipale cui spetteranno le operazioni sanzionatorie. Le multe possono ammontare da 104 a 300 euro. Va ricordato che il nuovo “Regolamento per la disciplina delle fototrappole per il contrasto dell'abbandono e lo smaltimento dei rifiuti nel territorio comunale” è stato approvato in Consiglio Comunale alla fine dello scorso luglio.
“Non solo fototrappole – spiega l’Assessore all'Ambiente Lucio Filippini - ma nelle prossime settimane vorremmo affiancare ai nostri vigili urbani una task-force formata da addetti di Hera e guardie zoofile. Inoltre nel Piano Economico Finanziario (PEF) dei rifiuti del 2021 intendiamo richiedere gli “agenti accertatori” previsti dal Regolamento di Atersir sulla Vigilanza ambientale, per avere sempre più strumenti di accertamento e correzione dei comportamenti sbagliati. Purtroppo sono ancora diverse le segnalazioni e le immagini che mi arrivano per denunciare trasgressioni. Sacchetti lasciati a fianco dei cestini, l’abbandono di rifiuti ai bordi della strada. Le tre fototrappole saranno mobili e verranno utilizzate di volta in volta nei quartieri, dove si registrano le criticità più frequenti o dove riscontreremo maggiore necessità. Ma si tratta solo di un primo passo. Inoltre, in città, per rispondere alle richieste pervenute, sono stati implementati numerosi nuovi cestini ma questo ha creato, purtroppo, un aumento dell'uso improprio degli stessi. Non vorremmo tornare indietro sui nostri passi e dover eliminare nuovamente alcuni cestini. D’altro canto, non possiamo e non vogliamo immaginare esclusivamente forme di repressione, ma intendiamo coinvolgere ancor di più sul tema i singoli cittadini, i comitati di quartiere, affinché si registrino sempre meno episodi di questo genere. Sensibilizzare la comunità a comportamenti virtuosi deve essere il nostro primo obiettivo”.