E’ stato tratto in arresto dalla Polizia di Stato di Rimini, in flagranza di reato, un italiano 40enne di origini campane, indagato per essere il responsabile della rapina avvenuta il 21 agosto presso la farmacia comunale n. 3 e per un’altra rapina avvenuta il 15 agosto alla farmacia comunale n. 5, sempre a Rimini.
Il giorno di ferragosto, infatti, intorno alle 12.30, la Squadra Mobile era intervenuta per la segnalazione di una rapina in farmacia in via Flaminia, dove un uomo, con occhiali, cappello ed una fascia al braccio, brandendo un coltello e minacciando le due farmaciste, era riuscito a sottrarre circa 200 euro, per poi darsi immediatamente alla fuga.
Gli investigatori hanno immediatamente iniziato ad approfondire tutti gli elementi a loro disposizione, analizzando compiutamente tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza, incrociando i dati con quelli acquisiti dalle banche dati. Il lungo e minuzioso lavoro fatto dai poliziotti aveva permesso di acquisire forti indizi nei confronti di un uomo di origine campana, già pregiudicato da numerose rapine e reati contro il patrimonio, che abitava, effettivamente, nelle vicinanze della farmacia.
Nella giornata di ieri, inoltre, intorno alle 16.30, gli investigatori sono stati avvisati che era in corso una seconda rapina, con modalità pressoché analoghe, presso la farmacia comunale n. 3 di Rimini. A quel punto, immediatamente una pattuglia si è recata presso la farmacia per acquisire la descrizione dell’autore del reato, che si è rivelata perfettamente compatibile con quella del primo evento; due pattuglie, intanto, si son recate a casa dell’uomo, rintracciandolo e trovandolo ancora in possesso del coltello e dei soldi provento dell’ultimo reato.
L’uomo, già gravato da specifici precedenti, aveva utilizzato numerose accortezze per evitare il riconoscimento da parte della Polizia di Stato. In primo luogo ha coperto un evidente tatuaggio sul polso simulando una fasciatura da infortunio, inoltre, mentre rientrava a casa dopo aver commesso le rapine, aveva cambiato i propri abiti, occultati all’interno di uno zaino appositamente nascosto distante dal luogo della rapina, buttando gli abiti utilizzati per il reato.
Nonostante i suoi tentativi di rendersi irriconoscibile, anche radendosi il viso subito dopo la prima rapina, la Squadra Mobile è riuscita, con un’indagine fulminea, ad identificarlo e, a seguito degli atti di rito in Questura, a tradurlo in carcere in stato di arresto per il reato di rapina aggravata e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.