Il collegamento ciclopedonale tra il centro di Santarcangelo e le frazioni di San Martino dei Mulini e Sant’Ermete compie un decisivo passo avanti. La Giunta comunale, infatti, ha approvato i progetti esecutivi degli ultimi due tratti ancora da realizzare: il collegamento del cimitero di San Martino con il ponte sul fiume e la passerella che consentirà il transito di pedoni e biciclette sopra il Marecchia, per un totale pari a 1,8 km di percorso ciclopedonale. La spesa complessiva per i due interventi supera i 2,5 milioni di euro, di cui 1 milione di euro di fondi Pnrr. In dettaglio, 2,1 milioni saranno impiegati per la realizzazione della pista ciclabile dalla strada di Gronda fino ponte sul Marecchia e per la passerella ciclopedonale, mentre per il collegamento tra il cimitero e il ponte sul lato opposto rispetto al fiume sono stati stanziati 430mila euro. Entro la fine del 2022 verranno pubblicate le gare d’appalto per poi affidare i lavori, che inizieranno nel 2023 e saranno completati a inizio 2024. L’intervento più rilevante, quello sul lato di Santarcangelo, prevede la realizzazione del tratto lungo circa 500 metri di congiunzione tra quello esistente – che termina alla rotatoria tra la SP49 e la Strada di Gronda – e il ponte sul fiume Marecchia. Qui sarà realizzata una passerella a sbalzo in acciaio zincato, materiale che non comporta un aumento eccessivo di peso sui piloni esistenti, per l’intera lunghezza del ponte (270 metri) e una larghezza di circa 3 metri. Oltre all’appoggio sulle campate esistenti grazie a un’apposita struttura in acciaio, in prossimità della prima e l’ultima verranno costruiti appoggi dedicati con pali infissi nel terreno per collegare la passerella con le scarpate di estremità. Lo strato di finitura del percorso sarà costituito da un manto di copertura bituminoso, mentre il parapetto esterno sarà realizzato con telai d’acciaio e rivestito con una lamiera stirata. Il parapetto di divisione tra le corsie carrabili e la passerella ciclopedonale sarà il guard-rail del ponte carrabile, che sarà sostituito dalla Provincia di Rimini nell’ambito di un primo intervento manutentivo che prevede anche il rifacimento dei marciapiedi e lo spostamento dei sottoservizi di acquedotto e gasdotto da parte di Hera e Adriagas, per ulteriori 1.450.000 euro finanziati con fondi ministeriali e risorse proprie dell’ente. Dopo la passerella sul fiume, il percorso ciclopedonale proseguirà con il tratto di circa 130 metri del “Cammino di San Francesco”, già realizzato, tra il ponte e l’area di sosta presso il lago Santarini. Qui si innesterà il secondo tratto per il quale la Giunta ha approvato il progetto esecutivo, che proseguirà fino al cimitero di San Martino transitando internamente – a circa 70 metri dalla SP49 – per privilegiare l’aspetto naturalistico del percorso e non interferire con l’edificio privato sottoposto a tutela storica presente a ridosso della strada. Un primo breve tratto (circa 80 metri) scorrerà parallelo al fiume, con corsie adiacenti al percorso veicolare dove sarà istituito il limite dei 30 km/h. A questo punto, chi proviene da Santarcangelo potrà svoltare a destra per raggiungere il percorso lungo il Marecchia, oppure a sinistra proseguendo verso San Martino con un tratto di 665 metri fino a via Pallada. Questo tratto di pista ciclopedonale avrà una larghezza costante di 2,5 metri e presenterà una pavimentazione ecologica in cemento drenate – che cede l’acqua piovana al terreno – con una texture di pieni e vuoti e la colorazione tabacco. Prevista inoltre la messa a dimora di nuovi alberi per l’ombreggiatura e la realizzazione di un sistema d’illuminazione a led.
Anche in via Pallada saranno create corsie adiacenti al percorso veicolare (25 metri), istituito il limite dei 30 km/h e realizzato un attraversamento pedonale, che riporterà il percorso lungo la SP49 per gli ultimi 250 metri fino al cimitero, dove un ulteriore attraversamento completerà il collegamento con quello esistente. L’intervento consentirà anche la riqualificazione delle due fermate del trasporto pubblico, che saranno rese completamente accessibili, il rinnovamento dei sottoservizi idrici e il tombinamento dell’ultimo tratto del fosso.
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