Da domani sospensione dei mercati ambulanti settimanali di Rimini: lo ha annunciato il sindaco Andrea Gnassi.
"Condivido la comunicazione appena resa pubblica dal presidente Bonaccini in ordine all'evolversi della situazione relativa all'emergenza Covid-19. Il presidente della Regione Emilia Romagna ha infatti annunciato che sta predisponendo un'ordinanza, a valere già dalla mattina di domani, che dispone la sospensione dei mercati settimanali, con l'esclusione dei banchi alimentari, laddove assicurino la distanza minima tra le persone. Abbiamo già provveduto ad informare le associazioni degli ambulanti che da domani questo provvedimento verrà attuato a Rimini. Nelle prossime ore, una volta che la Regione emanerà gli atti ufficiali, Rimini armonizzerà anche gli altri provvedimenti annunciati da Stefano Bonaccini: sospensione dalle ore 18 alle ore 6 non solo dell'attività di bar e ristoranti, ma anche pizzerie al taglio, piadinerie, kebab, gelaterie, ecc. Queste attività, insieme a bar e ristoranti, saranno sospese anche nei week end. Sarà sempre possibile la consegna a domicilio di bevande e alimenti, ma non l'asporto. Si tratta di restrizioni coerenti con quelle già in vigore e che fanno maggior chiarezza per operatori, cittadini e comuni.
Siamo consapevoli delle difficoltà degli operatori, ma mai come ora è necessario stringere i denti e fare qualsiasi sacrificio per evitare il diffondersi del coronavirus. Ripeto ancora una volta che l'unica e la sola cosa che conta, è la salute dei cittadini, è il rallentamento del contagio per non paralizzare i nostri ospedali e le nostre strutture sanitarie. Siamo in una dimensione completamente inedita e diversa dalla consuetudine e a questa ci dobbiamo sintonizzare senza se e senza ma, rispettando regole e nuovi codici di comportamento. A partire dal più importante: stare a casa, limitarsi alle sole attività indispensabili. Voglio sottolineare proprio in queste ore tra le più difficili come stia raccogliendo la sensibilità di tanti commercianti e imprenditori della nostra città che scelgono volontariamente la chiusura dell'attività fino al 3 aprile nel nome di 'la salute prima di tutto'. E superare il contagio nel tempo più rapido possibile vuol dire anche fare ripartire l'economia".