Giro di prostituzione fermato dai Carabinieri. Sette indagati. Chiuse le strutture ricettive utilizzate

Sgominato da una accurata indagine dei Carabinieri un giro di squillo. I militari hanno effettuato perquisizioni in quattro alberghi e anche all'interno di un appartamento nell’ambito di un’operazione anti-prostituzione che al momento iscrive sul registro degl indagati sette persone messe, tutte sotto indagine. I reati ascritti: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Il giro sembra essere sempre lo stesso, come emerso dalle verifiche. I proprietari delle strutture affittavani alle escort, anche transessuali, varie location. Alle stesse poi veniva richiesto un robusto affitto e pare solo in alcuni casi, una percentuale sull'incasso messo in tasca dalle prestatrici d'opera. Sono due alberghi di Miramare, uno di Marebello e uno di Marina Centro i luoghi sottoposti a indagine. I gestori di queste attività sono tre italiani, tra cui un riminese, con la moglie tunisina, difesi dall’avvocato Leanne Arceci. Assieme a loro un collaboratore sempre tunisino, pure lui indagato. Mentre invece l’appartamento in cui la Procura della Repubblica di Rimini, pensa si tenesse attività di prostituzione, è stato concesso in locazione da una coppia: lui italiano, lei peruviana, difesi dall’avvocato Enrico Graziosi. La donna è accusata anche di estorsione: “Vedi cosa ti faccio passare”, avrebbe urlato a una transessuale che aveva un debito di circa 6000 euro. I Carabinieri e la Procura ora stanno tessendo la tela per intero. Intanto i Giudici e l'Arma nel frattempo hanno detto stop ai lavoratori, alle lavoratrici e...ai clienti!