È salpato nel lontano 1967 e negli anni è diventato un’icona del divertimento conosciuto, apprezzato e anche copiato, in Italia e non solo. Il Bounty, la nave del divertimento di Marina Centro, è entrato nell’Albo delle Botteghe Storiche del Comune di Rimini. Ora, ricevuta la speciale targa che contiene un QR Code con cui va “in rete” insieme alle altre Botteghe Storiche del territorio, anche il Bounty fa parte del progetto di Confcommercio della provincia di Rimini che valorizza l’identità e la tradizione del nostro tessuto socioeconomico attraverso particolari itinerari tematici in grado di far scoprire a riminesi e turisti le eccellenze dell’intrattenimento e del commercio.
“Ci fa molto piacere che il Bounty sia considerato un punto di riferimento storico per il divertimento a Rimini e sono molto contento di avere ottenuto il riconoscimento ufficiale di Bottega Storica del Comune– spiega il titolare Giuliano Lanzetti -. Sorridiamo quando ci dicono che siamo più famosi del Ponte di Tiberio e dell’Arco d’Augusto perché su TripAdvisor abbiamo oltre 8.000 recensioni, più di quelle dei simboli storici della nostra città. Ma è anche un grande orgoglio, soprattutto perché la mia famiglia ha sempre portato avanti qui questa attività: mio nonno ha costruito l’albergo qui sopra, mio padre ha creato la discoteca e ora con la mia famiglia proseguo cercando sempre di dare qualcosa di più per l’offerta di intrattenimento della nostra città. Nonostante le difficoltà di questo periodo, il Bounty è un’eccellenza nazionale: tanti ci prendono come esempio e siamo diventati una scuola per chi vuole fare ristorazione. Una grande soddisfazione. La nostra città ha bisogno di continuare a coniugare vacanza e divertimento: non possiamo prescindere da questa componente e anzi, dobbiamo continuare ad investire e a valorizzare il turismo del divertimento. Ben venga la creazione di itinerari specifici che guideranno i turisti tra le nostre eccellenze storiche, dell’intrattenimento e non solo, perché può contribuire a fare conoscere la nostra città anche attraverso le nostre attività e dunque con un occhio diverso”.