Cronaca 12:49 | 20/03/2025 - Rimini

Il Tribunale condanna in primo grado il gruppo "Ubriachi di Gas". L'avvocato Maresi difensore di Sgr: "Gli attacchi social hanno creato un grave danno all'azienda"

La vicenda Sgr - "Ubriachi di Gas" arriva a un punto di svolta, questa volta al Palazzo di Giustizia. La fase penale attinente la pagina Facebook Ubriachi di Gas, all’udienza del 19.03.2019 presso il Tribunale Monocratico di Rimini ha condannato le due imputate Guzzo Mirella e Grossi Marisa, alla pena di mesi 3 di reclusione. Risulta pertanto pienamente confermato l’impianto accusatorio, così come denunciato da SGR e recepito dalla Procura della Repubblica di Rimini, per i reati di - capo a) diffamazione aggravata ex art 110 - 595 c.p. co. 3 c.p. – capo b) turbata libertà dell’industria o del commercio ex art 513 c.p. .

Nello specifico veniva contestato dalla Procura della Repubblica di Rimini, come nella pagina Facebook Ubriachi di Gas, fossero contenuti post diffamatori nei confronti della società SGR spa .. gravemente lesivi dell’onore e del prestigio degli amministratori della societàe cheutilizzando mezzi fraudolenti consistiti nel creare il gruppo Facebook ... diffamando la società SGR ... impedendo e turbando la libera iniziativa economica della società SGR“.

Il Tribunale di Rimini ha altresì condannato le 2 imputate al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, riconoscendo però una provvisionale alle costituite parti civili di complessivi € 75.000,00 e subordinando la sospensione condizionale della pena all’adempimento delle obbligazioni civili. Lo scrivente difensore non può che esprimere soddisfazione per la conclusione della vicenda, che ha visto riconoscere le ragioni dell’azienda SGR e dei suoi amministratori, che hanno subito una grave aggressione alla propria reputazione ed alla propria attività economica; in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza del Tribunale di Rimini, si può evidenziare questa sede come il caso fosse già stato oggetto di una prima valutazione , in sede cautelare, nel corso della quale il GIP Tribunale di Rimini, in data 20.05.2019 , così accogliendo la richiesta della pubblica e privata accusa, ebbe a disporre il sequestro preventivo ex art 321 co. 1 1c.p.p., del Gruppo Facebook denominato Ubriachi di Gas, evidenziando come i commenti contenuti nella pagina Facebook, fossero “del tutto gratuiti e totalmente disancorati da una sia pur essenziale contenuto di analisi o da un sia pur minimo sforzo di riscostruire i fatti secondo verità (es. un confronto serio delle tariffe applicate dal gestore locale con quelle di altri operatori del settore), che invece anche l’esercizio del diritto di critica deve necessariamente presupporre

Qui di seguito si riporta il commento rilasciato dai vertici del Gruppo SGR “Si chiude una vicenda che per lungo tempo ha coinvolto un’azienda che sul territorio, in questi quasi 70 anni di attività, ha fatto della trasparenza e della disponibilità al dialogo coi clienti la sua forza. L’azione che fu intrapresa contro il Gruppo SGR superò abbondantemente i limiti della dialettica, pur critica. In quel momento decidemmo di tutelare i nostri clienti, i collaboratori e la reputazione dell’azienda. Gli attacchi ricevuti tramite i social e la conseguente eco mediatica avevano superato ogni limite e dopo numerosi incontri pubblici decidemmo di difenderci in sede legale. La sentenza è un punto di arrivo, non abbiamo mai avuto dubbi che si trattasse di offese gratuite e senza fondamento. L’entità della condanna è una conseguenza che non vogliamo commentare, mentre confermiamo l’iniziale intenzione di devolvere le provvisionali disposte dal Giudice, quando saranno disponibili, a iniziative di solidarietà. Ringraziamo inoltre l’Avv. Moreno Maresi e il suo studio per l’assistenza”.

L'Avvocato Moreno Maresi difensore di fiducia delle costituite parti civili Bruno Tani e Micaela Dionigi, in proprio e quali Amministratori delle società del Gruppo SGR sulla vicenda esprime questa considerazione finale: 

"La lunga vicenda che ha coinvolto il Gruppo SGR ed i suoi amministratori, che rappresento, ha avuto ieri un esito favorevole, con la condanna delle 2 imputate e le relative statuizioni civili disposte dal Tribunale di Rimini a favore delle parti civili. Non c’è dubbio che l’azienda abbia subito gravi e del tutto ingiustificate aggressioni alla propria reputazione attraverso la creazione di un Gruppo Facebook, che per la Procura della Repubblica di Rimini e, dopo ieri, secondo il Tribunale di Rimini, ha comportato l’utilizzo di mezzi fraudolenti idonei a turbare e danneggiare la libera iniziativa economica di SGR . Già nel maggio 2019 il GIP Tribunale di Rimini ebbe ad emettere  un provvedimento di sequestro preventivo del Gruppo Facebook denominato “ Ubriachi di Gas “ e ciò ad ulteriore riprova dell’esistenza , già all’epoca, di evidenti condotte illecite.

Sul fronte opposto le persone condannate commentano la sentenza (dal profilo Facebook si legge): 

Una sentenza che ci ha lasciate attonite e sgomente – scrive Marisa Grossi –: siamo state condannate per entrambi i reati, diffamazione aggravata e turbativa della libertà dell’industria e del commercio. Reato, quest’ultimo, che si commette con azioni che rientrano nella categoria della fraudolenza e della violenza. Una condanna pesantissima nonostante le numerose prove a nostra discolpa e nonostante la mancanza di prove della controparte. Condanna a cui si aggiunge una pena economica di 75 mila € a titolo di risarcimento danni e di anticipo di quanto verrà stabilito in sede civile. Una richiesta a dir poco ingiustificata, perché formulata in totale mancanza di presentazione di documenti formali che ne attestino la necessità”. “Prendiamo atto della condanna – prosegue –, ma non possiamo in nessun modo tacere che è una sentenza iniqua e indubbiamente punitiva, sottolineando che il giudice che ha emesso questa sentenza ha aggiunto una punizione economica che, da soggetto che ancora oggi si ritiene totalmente innocente, ritengo irricevibile. Attendiamo il deposito della sentenza e delle relative motivazioni a supporto, annunciate entro i 90 giorni. A queste, seguiranno indubbiamente i necessari passaggi legali per continuare il nostro percorso giudiziario”.

 

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