Il Dott. Ardigò, con la sentenza relativa alla causa civile col rito del lavoro n. r.g. 638/2022, ha accolto il 4 luglio 2023 il ricorso depositato dalla FLC CGILdi Rimini a mezzo del legale Avv. Matteo Urbinati per il riconoscimento della “card docenti” ai 74 insegnanti in servizio con contratti annuali a tempo determinato che si erano rivolti alle strutture CGIL per vedere tutelati i propri diritti. Si tratta di un altro passo verso la piena equiparazione dei diritti dei precari della scuola, da tempo richiesta dalla FLC CGIL.
“La Buona Scuola”, con L. 107/2015 promossa dall’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi, introdusse la Card che è un plafond di € 500 riconosciuto annualmente al solo personale di ruolo, utilizzabile per la formazione, l’acquisto di libri, abbonamenti a riviste e spettacoli e materiale informatico, con lo scopo di sostenere l’aggiornamento dei docenti. Peccato che la Legge escluda i precari, come se per loro la formazione in servizio fosse di secondaria importanza o comunque da sostenersi interamente a loro spese.
La disparità di trattamento è apparsa subito evidente e sulla scorta di importanti pronunce della Corte Europea sono stati accolti i ricorsi promossi dalle strutture territoriali della FLC CGIL. La vittoria di Rimini si innesta infatti su una scia di sentenze favorevoli che hanno sistematicamente condannato il Ministero dell’Istruzione (ora anche “del Merito”) a garantire ai precari pari trattamento in tema di aggiornamento e formazione.
Ora la vicenda è approdata in Parlamento, sono infatti in corso le procedure di conversione in Legge del D.L. “Salva-infrazioni” ovvero di quel provvedimento attuativo degli obblighi sanciti dall’UE per cui l’Italia è stata più volte oggetto di procedure di infrazioni, tra cui l’abuso dei contratti a termine proprio per il personale docente e per il mancato riconoscimento della “Card”.
Nel corso dell’assemblea tenutasi giovedì 6 luglio per i docenti precari della provincia di Rimini la Segretaria Generale FLC CGIL Rimini Simonetta Ascarelli ha espresso soddisfazione e al tempo stesso amarezza. L’accoglimento del ricorso e il riconoscimento della “Card” era infatti un atto dovuto da parte del Ministero che, di fatto, attua un’odiosa discriminazione verso gli insegnanti spesso costretti al precariato a causa di procedure di reclutamento sistematicamente fallimentari; docenti precari senza i quali il Ministero non potrebbe nemmeno aprire le scuole a settembre. Sono infatti almeno 3.000 sono i contratti a Tempo Determinato sottoscritti nella sola provincia di Rimini per quest’anno scolastico. Non manca un forte rammarico per una vertenza che si è dovuta definire in via giudiziale quando la contrattazione avrebbe permesso di assicurare ai lavoratori della scuola il diritto - dovere alla formazione attraverso un riconoscimento economico pienamente e immediatamente esigibile.