Una macchina perfetta quella del piano sanitario per i rifugiati a Rimini. La sinergia tra Ausl Romagna e Riviera Sicura funziona con precisione cronometrica e, già oggi, il primo gruppo di rifugiati riceverà il vaccino anti Covid-19, previa valutazione dello stato vaccinale. Ogni Hotel si sta dotando di una apposita area dedicata dove verrà effettuata l'anamnesi dei rifugiati, la valutazione di eventuali precedenti vaccinazioni e la somministrazione dei Vaccini. Tutto molto veloce grazie anche alla presenza di interpreti madrelingua Ucraina di Riviera Sicura.
Al loro arrivo negli Hotel ospitanti i rifugiati vengono registrati e, alla sera, dall'Unità di Crisi di Riviera Sicura vengono elaborati i tabulati degli arrivi ed inviati alla Ausl. A stretto giro l'Azienda Sanitaria programma i tamponi molecolari presso le strutture ricettive, che vengono effettuati dagli operatori sanitari affiancati dagli interpreti dell'associazione. In caso di positività, Riviera Sicura viene prontamente avvisata per l'immediato isolamento. Quotidianamente sono poi organizzate le istruttorie per il rilascio del Codice STP e da quel momento il rifugiato viene in possesso della copertura sanitaria al pari dei cittadini italiani. Nel corso della giornata sono decine le telefonate tra l'Ausl Romagna e Riviera Sicura al fine di evitare intoppi alla macchina organizzativa e per risolvere eventuali problematiche. Sempre da oggi prende il via anche il censimento degli animali domestici arrivati al seguito del rifugiati e già da domani verranno predisposti i controlli veterinari.
“C'è stata da subito una intesa perfetta tra Ausl Romagna e Riviera Sicura – dice il Presidente di Riviera Sicura Giosuè Salomone – La fluidità della nostra struttura organizzativa fa si che le esigenze dell'azienda sanitaria trovino risposta immediata. Non ci sono passaggi intermedi con altri Enti e, mentre in molte parti d'Italia, il piano sanitario stenta a decollare, qui a Rimini corre come un treno”. Attraverso il proprio Call Center, Riviera Sicura raccoglie i dati anche dei rifugiati ospitati da famiglie Ucraine e, trasmettendo i dati alla Ausl, consente anche ai non alloggiati in albergo di entrare nel piano sanitario, con la stessa sequenza degli alloggiati.
“In un paese dove la malasanità è argomento frequente – aggiunge Salomone – è per noi motivo di orgoglio vedere come invece qui tutto sta funzionando alla perfezione. Ringrazio personalmente il Direttore Dott. Borgognoni per l'impegno che l'intera Ausl Romagna sta mettendo in questa operazione; insieme stiamo compiendo un lavoro straordinario”.
E nemmeno nelle more del censimento i rifugiati rimangono senza assistenza. Già all'indomani del primo arrivo Riviera Sicura aveva messo in atto un un servizio di sorveglianza sanitaria passiva in collaborazione con i medici volontari della fondazione Isal, diretta dal Dott. William Raffaelli che, immediatamente, aveva messo a disposizione la propria struttura organizzativa. Uno sforzo ai limiti dell'incredibile quello di Riviera Sicura che, essendo una Associazione di Categoria degli Albergatori della Riviera non aveva alcuna esperienza nella gestione di una emergenza umanitaria ma che, evidentemente, aveva le persone giuste. E questo è bastato. E si susseguono le chiamate a Riviera Sicura anche da parte di Comuni italiani di altre Regioni, Questure ed altri Enti per avere indicazioni circa le modalità organizzative in Riviera, al fine di “copiare” un sistema che funziona. La Riviera continua ancora ad essere esempio in questa emergenza rifugiati.