Sono 31 le imbarcazioni di lusso scoperte dalla Guardia di Finanza di Rimini, con immatricolazioni fuori Italia, ma di proprietà o nella disponibilità di cittadini italiani, ma non dichiarate al nostro fisco. Il valore dell'evasione, secondo gli investigatori, passa il milione di euro. Le Fiamme Gialle hanno sentito puzza di bruciato e di tasse non versate, quando il numero di queste barche da diporto è aumentato senza una logica precisa. Tutti gli scafi risultano appartenenti a cittadini italiani, ormeggiati all'interno delle darsene di casa. "Flagging out" è il nome dato a questo tipo di evasione, si riducono i costi complessivi di gestione delle barche, cercando in giro per il mondo registri navali, che danno la possibilità di far pagare meno a livello di spese. Come dotazioni relative alla sicurezza, equipaggiamente di vario genere. Ma principalmente assicurazioni e imposte che lontano dal Belpaese costano molto meno. Tutto questo da un certo punto di vista potrebbe essere perfettamente legale. Ma al proprietario residente in Italia, viene imposto il dovere per legge, secondo quanto stabilito dalla normativa sul monitoraggio fiscale, di dichiarare la disponibilità o proprietà di tali imbarcazioni, nell’apposito quadro RW del modello di dichiarazione fiscale. Ed è proprio qui che casca l'asino. Dai controlli effettuati dalla Guardia di Finanza della Stazione Navale di Rimini e della Sezione Operativa Navale di Marina di Ravenna, presso porti, darsene, rimessaggi e cantieri navali, in collaborazione con i militari dei reparti del Corpo competenti per territorio, hanno consentito di censire oltre 200 imbarcazioni.... estere. Ma solo di fattto, realmente in uso a soggetti italiani. 31 barche infatti sono risultate totalmente nella disponibilità di italiani, pur battendo bandiera estera (Polonia, Francia, Belgio e Slovenia), ovviamente non dichiarate dai proprietari per uno o più anni di imposta. Il valore complessivo dei beni occultati al fisco supera i 1.200.000 euro, mentre le sanzioni amministrative comminate, conteggiate sulle annualità omesse, sono pari a 350.000 euro.