E’ stata la nebbia e la scarsa visibilità a far scattare il meccanismo automatico che questa notte ha fatto risuonare il nautofono sul porto di Rimini. Il caratteristico suono del nautofono, udibile anche nell’entroterra, in particolari condizioni, che ai riminesi fa affiorare reminiscenze di un’altra epoca, questa notte è tornato in vita dopo che, nella primavera del 2019 è stato rimesso in funzione. Quasi una musica per i riminesi che lo hanno sentito risuonare, come se anche lui, con “la voce del mare”, volesse fare gli auguri al maestro, proprio nella settimana in cui la città di Rimini, con numerosi eventi, festeggia i suoi 100 anni.
Entrato in funzione, a Pasqua del 2019, il nautofono è stato reinstallato, seguendo le prescrizioni dalla Marina Militare Comando Zona dei Fari e dei Segnalamenti Marittimi di Venezia che avevano dato parere favorevole all’intervento di riattivazione. Tecnicamente funziona esattamente come una volta, con il medesimo suono prodotto dalla vibrazione di un diaframma, attivato elettricamente.
Dopo 7 anni di silenzio, ha ricominciato a farsi sentire uno dei simboli dell’identità marinara e cittadina. Una sirena che, forse ieri sera, ha rievocato in qualcuno la medesima domande del nonno smarrito, perso nella nebbia, davanti al cancello di casa: «Ma dov'è che sono? Mi sembra di non stare in nessun posto…».
Nelle foto d'archivio l'inaugurazione del nautofono (20 aprile 2019)