La Procura chiede l'archiviazione per la morte delle sorelle di Castenaso: né suicidio né errore del macchinista

Non è stato un suicidio e non è stata nemmeno colpa del macchinista. Sono le prime conclusioni a cui è arrivata la Procura della Repubblica di Rimini a oltre 5 mesi dalla tragica fine di Alessia e Giulia, le due sorelle minorenni morte in stazione a Riccione il 31 luglio scorso investite da un treno "Frecciarossa" in transito. Naturale conseguenza di queste conclusioni è stata la richiesta di archiviazione per la morte delle giovani a seguto della quale era stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. Un atto dovuto per poter accertare quello che era successo: a norma la stazione di Riccione, senza colpe chi era alla guida del convoglio che non solo viaggiava a gusta velocità, ma ha anche adottato tutte le misure del caso per evitare l'impatto. Ma, come detto, c'è di più. E' stato escluso il gesto volontario, le due ragazzine di Castenaso (Bologna) non avevano mai manifestato la volontà di suicidarsi né vi sono rrivate in quel preciso momento. Solo la notte passata sveglie in discoteca prima e in giro poi hanno provocato stanchezza e disattenzione che sarebbero all'origine del dramma che ha colpito l'Italia intera. Ora sarà il Gip del tribunale rimiese a pronunciars definitivamete: due le possibilitò. O l'archiviazione definitiva del caso oppure un'ulteriore indagine.