Saranno anche gli ultimi 10 giorni di lavoro e passione per il Maestro Giorgio Giulianelli, che sotto quella tettoia bianca della colonia Adriatica (appena si entra a Riccione sulla destra), ha costruito il suo mondo di arte e insegnamento.
Oltre al laboratorio dell'artista a breve tutto verrà chiuso e messo in sicurezza. Del resto, quell'immobile tenuto in piedi da una impalcatura di vecchi tubi in ferro, potrebbe crollare da solo, dopo una mareggiata e con un pochino di vento in più. Così è arrivata in questa calda estate una ordinanza contingibile e anche urgente per disporre lo sgombero della ex colonia Adriatica di viale D’Annunzio a Riccione. A firmarla la commissaria del Comune, la dottoressa Rita Stentella.
E' vero che la struttura risulta fatiscente e si regge in piedi a malapena, come scritto qualche riga sopra. Risulta scritto che il prossimo 12 ottobre, la colonia Adriatica andrà all’asta insieme alla Reggiana.
Per la storia recente ricordiamo che la colonia Adriatica, e la Reggiana, erano state acquistate in concessione, dalla società Kiron (per 50 anni) che avrebbe dovuto rimetterle in piedi con costi da capogiro. Strada facendo la Kiron è fallita, quindi gli immobili, rimasti nella disponibilità della curatela (nonostante vari tentativi del comune di riaverli nella disponibilità), hanno subito ulteriori peggioramenti.
“Ad oggi – recita l’ordinanza della Stentella – nessun intervento di recupero e consolidamento è stato effettuato e pertanto persiste, con ulteriore aggravio per il tempo trascorso, lo stato di inagibilità dell’edificio con concreto e grave pericolo per la pubblica incolumità e la salute degli occupanti e dei terzi”.
Dopo la decadenza della giunta, il commissario straordinario che ha preso in mano le redini di Riccione, ha disposto lo sgombero, inibendo poi l’accesso alla struttura e alle aree pertinenziali e addebitando adempimenti e costi alla curatela fallimentare.
Già negli anni passati comunque, le precedenti giunte riccionesi avevano intimato lo sgombero agli occupanti, ma senza ottenere nulla di concreto.