Mentre gli avvocati difensori garantiscono che tutto sarà chiarito nelle sedi opportune, Lucio Paesani affida alla sua pagina facebook la replica alla notizia che lo ha visto finire oggi, assieme al fratello Claudio e a suo padre, sulle prime pagine dei giornali in quanto indagato, insieme agli altri due della famiglia, di truffa ai danni dello Stato dopo un maxi sequestro di 600mila euro da parte della Guardia di Finanza di Rimini.
"Ringrazio tutti coloro che questa mattina mi hanno scritto - dice Paesani postando una foto mentre si reca a fare la spesa - Sarebbe stato difficile farlo personalmente per limiti di tempo. Amici miei, non commento MAI i fatti "giudiziari". Non si può essere garantisti a targhe alterne. Non ci si può lamentare del circo mediatico se si indossa la maschera, ed in quel circo ci si entra. Sopportai il pianto dei miei figli allora bambini, e delle donne della mia famiglia per 4 lunghi anni, per accuse molto più infamanti... Sopporterò anche questa. E passerà anche questa. Faccio i miei complimenti alla propaganda giornalistica che NON HA RISPETTATO, ed è un privilegio che data la nuova normativa hanno riservato solo a me, le regole di civiltà che sono state date sbattendo colui che ne ha spesso criticato l'operato in "prima pagina"... La vendetta può apparire gustosa. Godetene. L'Italia è piena di gente che vive di truffe, io, come ogni mattina mi sono alzato e sono andato orgogliosamente a riempire il carrello della spesa... Buon fine settimana a tutti!".