Erano a casa della figlia, dove si stavano occupando dei nipotini. All'improvviso hanno cominciato a litigare, prima con battute ed allusioni e poi fra grida ed urla. Lui ha perso la testa, ha inseguito la moglie armato di un coltello e ha cominciato a vibrare fendenti colpendo e ferendo la donna. Ma letale sarebbe stata una coltellata alla gola che ha lasciato la poverina in una pozza di sangue a terra. Il movente dell'omicidio di ieri sera a Viserba è stato la gelosia e l'assassino ha agito per vendetta nei confronti della donna che era insieme a lui da circa 40 anni. Una volta ammazzata la moglie, si è presentato alla polizia confessando quello che passerà alla cronaca come l'ennesimo femminicidio.
L'assassino è ai Casetti, arrestato in flagranza di reato. Famiglie distrutte, lacerate, massacrate da una follia che non ha scusanti e nemmeno spiegazioni. Forse neanche rimedi.
Di seguito la ricostruzione della Polizia: "Intorno alle ore 22.00 di ieri, la Polizia di Stato di Rimini ha proceduto all’arresto di un uomo che, poco prima, al culmine di un litigio, aveva ucciso la propria coniuge. In particolare, intorno alle ore 22.00, si presentava presso gli uffici della Questura, visibilmente scosso e con i vestiti ancora intrisi di sangue, un uomo che si autoaccusava di aver appena commesso l’omicidio della moglie, indicando agli agenti l’esatta ubicazione del luogo del delitto. Immediatamente gli equipaggi della Squadra Volanti della Questura di Rimini si recavano sul posto indicato dall’uomo, un appartamento residenziale sito alla prima periferia di Rimini nord, trovando la presenza di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri, già intervenuti poiché avevano ricevuto al numero di emergenza 112 la segnalazione del fatto da parte della figlia della coppia. All’interno dell’appartamento gli agenti rinvenivano il cadavere di una donna con evidenti segni di accoltellamento all’altezza della gola. Le prime attività di indagine svolte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura permettevano così di riscontrare le gravi dichiarazioni di autocolpevolezza che l’uomo aveva poco prima reso in Questura.
La prima ricostruzione dei fatti ha indotto gli investigatori ad ipotizzare che intorno alle ore 21.00, all’interno dell’appartamento, ci sia stato un violento litigio della coppia all’esito del quale l’uomo, per motivi in corso di accertamento, utilizzando un coltello a serramanico, abbia ripetutamente attinto al collo la propria coniuge cagionandone la morte. Tale tesi investigativa è stata ulteriormente confermata dall’indagato alla presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare dell’indagine che, immediatamente notiziato dalla Polizia Giudiziaria, si è recato sul posto per tenere l’interrogatorio dell’indagato.
All’esito di tale attività, l’uomo è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di omicidio con l’aggravante di averlo commesso contro il coniuge e, nella mattinata odierna, è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il prosieguo delle indagini".