La notizia la batte l'Agenzia Dire ed è di quelle che possono anche far tremare Palazzo Garampi ed in particolare l'ufficio del sindaco Andrea Gnassi. Tanto che, commentandola su Facebook, il consigliere comunale d'opposizione Luigi Camporesi (Obiettivo Civico) dice testualmente: "Sono anni che si tenta di spiegare al Sindaco che lui, non è un Sovrano, ma un Sindaco".
Il Masterplan del Comune di Rimini, come strumento urbanistico, è "illegittimo". Infatti si tratta di un "atto pianificatorio avente diretta e concreta incidenza sui piani sotto ordinati, sulle iniziative e sugli interventi dei privati, che si palesa quale entità del tutto estranea al diritto positivo sia di livello nazionale che regionale, con conseguente illegittimità dello stesso". E' destinata a creare conseguenze la sentenza con cui il Tar dell'Emilia-Romagna accoglie il ricorso presentato da alcuni residenti della frazione di Santa Giustina per annullare due delibere del Consiglio comunale riminese: quella del 26 marzo 2013 di diniego del piano particolareggiato presentato su via Borghi; e quella del 13 dicembre 2012 del Masterplan strategico, in base al quale è stato bocciato il piano. Come si legge nella sentenza, il Consiglio comunale di Rimini in base a un "atipico atto pianificatorio" aveva respinto la richiesta del piano particolareggiato, che risultava però conforme al Ptcp (Piano territoriale di cooordinamento provinciale) e al Piano regolatore vigente, non in contrasto con il Psc (Piano strutturale comunale) e non soggetto a Vas (Valutazione ambientale strategica). Pareri favorevoli erano arrivati anche dai tecnici del Comune. Così i residenti hanno fatto ricorso per violazione dei principi generali della pianificazione urbana e per eccesso di potere. Palazzo Garampi, prosegue la sentenza, si è costituito in giudizio sostenendo che i ricorrenti non hanno più un "interesse concreto" sulla vicenda dato che sono stati nel frattempo approvati i nuovi strumenti urbanistici. Dunque il ricorso è infondato e va ritirato.
La pensa diversamente, appunto, il Tar regionale, con l'udienza pubblica che si tiene l'11 ottobre scorso. C'è ancora interesse dei ricorrenti per "una pronuncia di illegittimità degli atti impugnati finalizzata alla successiva introduzione di un'azione risarcitoria". Inoltre risultano "fondati i mezzi di impugnazione con i quali si rileva l'illegittimità del provvedimento di diniego del piano particolareggiato per carenza di motivazione e per illegittimita' derivata e l'illegittimità del presupposto atto pianificatorio per violazione dei principi generali di tipicità degli atti di pianificazione urbanistica". Insomma motivazioni non sufficienti e illegittimità del Masterplan. Infatti, precisa ancora la sentenza, se fosse, come viene ritenuto dalla maggioranza, un atto di indirizzo della pianificazione urbana le sue previsioni dovrebbero essere "punto di partenza" e "parametro di riferimento" per la modifica degli strumenti urbanistici. E in effetti il Consiglio comunale, approvandolo, "ha inteso, pur surrettiziamente ma direttamente modificare già nell'immediatezza, l'indirizzo pianificatorio urbanistico di cui sono espressione prima il Prg e attualmente Psc, Poc e Rue". Il tutto "con uno strumento urbanistico del tutto atipico e assolutamente non previsto dalla legislazione urbanistica a livello nazionale e regionale". Senza dimenticare che il via libera in aula è arrivato "mediante semplice deliberazione, senza seguire i tipici iter procedimentali con tutte le relative conseguenze in relazione alla accertata mancanza di tutte le garanzie in tema di pubblicità e di partecipazione della cittadinanza previste".