“Il governo Conte e, in particolare, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dovranno assumersi la grave responsabilità di non aver inviato, quest’estate, più agenti della Polizia di Stato nelle località della riviera romagnola e di non aver dotato tutte le forze dell’Ordine di strumenti di difesa adeguati. A Rimini e a Riccione le efferate baby gang possono, quindi, agire indisturbate utilizzando anche i taser per impaurire i turisti inermi, mentre i tutori dell’ordine non possono fare altrettanto per gli indecenti ritardi del Governo e per le strumentalizzazioni ideologiche di tante anime belle della sinistra”.
Lo affermano in una nota i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli che hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno per sollecitare la sperimentazione del taser anche per la Polizia locale (come prevede l’articolo 19 del decreto-legge 113/2018) almeno nelle località a maggiore vocazione turistica ed estendendo la sperimentazione anche ai comuni turistici con più di 15.000 abitanti.
“Il fenomeno delle baby gang si sta diffondendo e radicando a macchia d’olio anche in Italia e nella nostra regione. Abbiamo denunciato questo grave fenomeno in tempi non sospetti ma la politica e gli amministratori, in particolare del Pd e della sinistra, hanno fatto orecchie da mercante. La questione sicurezza è il loro tallone d’Achille. Sono incapaci di affrontare il problema, né sono in grado di riconoscerne gli effetti devastanti per le comunità Il flagello della microcriminalità giovanile si è radicato e ingigantito anche in Italia tanto che non passa settimana che non ci siano notizie di gruppi di giovani che colpiscono persone indifese o proprietà con efferatezza e spregio della legalità e delle stesse vittime. Anche le città turistiche della Romagna sono purtroppo prese di mira da questi branchi di ragazzi, spesso stranieri o italiani di seconda generazione, che non temono di usare estrema violenza, né di essere individuati e sanzionati. La Lega ha già presentato proposte per un giro di vite, non solo dal punto di vista punitivo, ma anche educativo. Di certo non possono più essere sufficienti solo i ‘buoni propositi’.
Cronaca
12:54 - Romagna