Tutti i comuni costieri della provincia di Rimini hanno prorogato il servizio di salvamento in spiaggia fino al 18 settembre. Tutti, meno uno: Bellaria-Igea Marina. Una scelta che, almeno ufficialmente, non è stata motivata ma che incide parecchio sul turismo settembrino ancora ben presente nella località. E allora perché? Escludendo a priori la politica perché non vogliamo neanche pensare per un secondo che l'unico comune costiero amministrato dal centrodestra possa essersi voluto distinguere da tutti gli altri di centrosinistra, rimane l'interrogativo. Perché? Indirettamente risponde la Cgil. "I Comuni - si legge in una nota - che hanno convocato la riunione per l’ordinanza balneare integrativa – al netto delle decisioni – hanno improntato la loro azione al rispetto dell’ordinanza balneare regionale che prescrive appunto un confronto locale. Anche il Comune di Bellaria – Igea Marina, come gli altri, aveva ricevuto una nostra disponibilità al confronto fin dal 4 agosto scorso. Non siamo stati interpellati e i marinai di salvataggio scenderanno dalle torrette la sera dell’11 settembre. Se questa decisione fosse un mero distinguo politico sarebbe grave, perché su temi come questi bisogna stare al merito e non alla politica. Nei prossimi giorni valuteremo insieme ai marinai di salvataggio di Bellaria – Igea Marina quali iniziative mettere in campo".
In attesa di una risposta ufficiale del Comune, prendiamo atto che dall'11 settembre in spiaggia non ci sarà più il servizio di salvataggio. Solo a Bellaria-Igea Marina.