I pronto soccorso chiusi a livello regionale per l’emergenza Coronavirus non siano sostituiti da Punti di Primo Intervento. Contro il rischio di questa nuova normalità post Covid si scagliano i consiglieri regionali della Lega che hanno presentato sul punto un'interrogazione alla Giunta denunciando i disagi e i problemi che, inevitabilmente, si scaricheranno sui cittadini, specie per chi abita in zone più svantaggiate dei vari territori provinciali.
I consiglieri del Carroccio Matteo Rancan, Valentina Stragliati, Stefano Bargi, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Gabriele Delmonte, Michele Facci, Andrea Liverani, Daniele Marchetti, Matteo Montevecchi, Emiliano Occhi, Simone Pelloni, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri chiedono con urgenza un approfondimento rispetti alle dichiarazioni rese dall’assessore alla sanità, Raffaele Donini, che, rispondendo a una precedente interrogazione della Lega, ha detto che negli ospedali di Castel San Giovanni e Fiorenzuola, nel piacentino, al posto dei pronto soccorso, che resteranno chiusi per la coda dell’emergenza Covid, verranno attivati Punti di Primo Intervento che, secondo l’Ausl, potranno soddisfare il 50% dell’utenza potenziale e risponderanno a tutte quelle situazioni che non hanno bisogno di ricovero. Scontato, quindi, che nei Punti di Primo Intervento non ci siano servizi essenziali né personale specializzato come per le rianimazioni per le urgenze più importanti.
“Vogliamo capire – chiedono i consiglieri regionali della Lega - se questa nuova normalità fatta dalla drastica riduzione dei Pronto Soccorso pre Covid a favore di Punti di Primo Intervento fa parte della una nuova filosofia di assistenza territoriale messa a punto dalla Regione come assetto dell’assistenza post Covid. Questo smantellamento del sistema territoriale di assistenza – denunciano gli esponenti della Lega – costringerà, con la chiusura dei Pronto Soccorso così come li abbiamo conosciuti finora, i cittadini a spostarsi anche di diversi chilometri nelle varie provincie alla ricerca del pronto soccorso attivo più vicino, ciò che può rappresentare, in caso di urgenze, un vero pericolo”, concludono i leghisti .