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Il 25 dicembre per i giapponesi è un normale giorno lavorativo ma vanno tutti pazzi per un’usanza che risale agli anni ‘70 quando la catena di fast food americana KFC Kentucky Fried Chicken per lo sbarco nel paese nipponico si inventò la trovata marketing di abbuffarsi di pollo fritto la sera della vigilia. Una tradizione seguitissima da quei precisini dei giapponesi che prenotano almeno due mesi prima. In Groenlandia è tradizione mangiare il mattak, pelle cruda di balena con un po’ di grasso e il kiviak fatto avvolgendo un piccolo uccello artico nella pelle di foca che deve stare alcuni mesi nella terra sotto le pietre e a Natale dissotterrarlo e mangiarlo crudo. Nel Regno Unito non è Natale senza il tacchino ripieno di mirtilli e il Christmas Pudding e alle tre del pomeriggio tutti davanti alla Tv per l’attesissimo discorso della Regina. Gli Stati Uniti hanno adottato le tradizioni nordeuropee con Santa Claus in persona e le sue renne. Quasi tutti i bambini americani cuociono i gingerbread gli omini pan di zenzero.
Perché baciarsi sotto un rametto di vischio? La tradizione risale ai Celti i cui sacerdoti, i Druidi consideravano questa pianta che vive attaccata al tronco degli alberi senza toccare terra, una manifestazione reale degli dei. Le bacche velenose ma anche curative un tempo erano considerate afrodisiache e continuano a simboleggiare fertilità e positività, amore e fortuna. Dunque baciamo sempre le persone che amiamo ma in questi giorni ancora di più e sotto al vischio.
