Il 1° Novembre scorso il comitato riminese Per la Scuola in Presenza ha dato il suo sostegno agli omologhi gruppi di genitori, docenti e cittadini di Bologna e Ravenna, tutti aderenti alla Rete Nazionale Scuola in Presenza, che hanno inviato ai Sindaci delle rispettive città, alla Regione, al Miur, al Governo, alle istituzioni europee e ai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza, una lettera nella quale esprimono grande preoccupazione per la chiusura delle scuole disposta sabato 26 ottobre, considerata l’allerta arancione successiva ai giorni dell’alluvione. “Occorre una maggiore sensibilità sulla necessità di considerare la chiusura delle scuole solo ed esclusivamente come estrema ratio. Bambini e i ragazzi vengono sempre considerati sacrificabili e quindi sacrificati dalle istituzioni ogni volta che si manifesta una criticità” scrivono le referenti dei comitati bolognesi e ravennati. L’attitudine a decidere la chiusura delle aule, quando esercizi commerciali e luoghi aperti al pubblico restano aperti, rilevano sia pericolosa per le conseguenze registrate a danno delle nuove generazioni, durante e dopo la pandemia a causa delle chiusure, come l’incremento degli abbandoni scolastici e dei disagi giovanili. I comitati lamentano che il messaggio a bambini e giovani sia che “l’apprendimento è solo un’opzione rinunciabile e di cui ci si può privare.”
Le referenti infine, criticano duramente le dichiarazioni dell’Assessore alla Protezione Civile del Comune di Bologna, Massimo Balugani, che durante il Consiglio Comunale del 28.10.2024 circa la decisione sulla chiusura delle scuole ha comunicato che “La decisione è stata presa per consentire a tutti di lavorare al meglio e in sicurezza.” come se solo lo spostamento di bambini e ragazzi fosse di intralcio ai lavori.
I comitati della regione Emilia Romagna, con altri trentotto gruppi della Rete Nazionale Scuola in Presenza, una rete di comitati e associazioni costituite da famiglie, insegnanti ed educatori da nord a sud che si sono riunite nel 2021 in seguito alla sospensione delle lezioni in presenza, lavorano anche nella nostra provincia per garantire a bambini e ragazzi un accesso universale, equo e incondizionato all’istruzione scolastica e a tutte le esperienze