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Cronaca 13:45 | 24/05/2022 - Romagna

Progetto Comune Coriano: l’operato di Ugolini è da sempre a prova di legge

In merito alle dichiarazioni rese nei giorni scorsi da Cristian Paolucci nei confronti del Vicesindaco, oggi Candidato Sindaco, Gianluca Ugolini riteniamo opportuno chiarire, marcandola, la differenza tra la legge dello Stato e le sterili, quanto infondate, illazioni a scopo elettorale.

La normativa sul punto è molto chiara: il legislatore all’art. 78 del TUEL afferma: “I componenti la Giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall'esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”. Ciò significa che il legislatore consente anche ai professionisti di ricoprire cariche politiche, prevedendo tuttavia che i titolari delle deleghe in materia di edilizia privata e pubblica non esercitino sul territorio.

E così è sempre stato. Nel mandato amministrativo in corso infatti, come peraltro nel precedente, le deleghe in questione sono state notoriamente del Sindaco (urbanistica ed edilizia privata) e dell’Assessore Bianchi (lavori pubblici).

Essere “soci di un noto studio” non solo non è mai stato un reato, ma rientra tra le ipotesi espressamente previste e disciplinate dal legislatore, il quale chiarisce inoltre anche le norme di comportamento degli amministratori tutti: l’art.77 comma 2, afferma infatti che “devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”.

In altre parole l’astensione è un comportamento espressamente previsto ex lege e coloro che si astengono – anche quando lo fanno solo in via prudenziale – agiscono legittimamente e nel pieno rispetto di una disposizione normativa; quindi l’astensione non solo non è mai un fatto da stigmatizzare (come invece fa Paolucci), ma al contrario un comportamento che esprime l’assoluta correttezza dell’amministratore che si astiene.  

Le gravi insinuazioni - per nulla velate - espresse dal Consigliere Paolucci, benché in forma dubitativa (evidentemente per evitare denunce a suo carico), manifestano invece con chiarezza i modi e i metodi che parlano da sé e che a noi invece non appartengono.

Riteniamo tuttavia che sia un bene che il Candidato Sindaco Paolucci abbia reso pubbliche queste illazioni, accuse e denunce, perché per i cittadini corianesi chiamati al voto non servirà troppa fantasia per comprendere cosa dovranno aspettarsi e quindi cosa rischiano di subire nei prossimi 5 anni.