Torna in questi giorni la questione istituzionale che riguarda la Romagna: si parla di provincia unica con maggiore insistenza e con l’appoggio di importanti associazioni di categoria. Nonostante tutti gli attori del mondo produttivo e istituzionale romagnolo siano concordi sulla necessità non più procrastinabile di dotare la Romagna di un’unica forma istituzionale, la proposta di istituire una Provincia Romagna - oggi che le Province sono state private di qualsiasi potere di programmazione strategica - ha fatto storcere il naso a molti, suggerendo così di dare a questa nuova “provinciona” le stesse funzioni della Città metropolitana, un ente giuridicamente coniato per le grandi aree cittadine come Milano, Roma, Torino.
Il M.A.R. (Movimento per l’Autonomia della Romagna), fondato nel 1990 allo scopo di riconoscere istituzionalmente la Romagna come Regione d’Italia, non può che accogliere favorevolmente ogni proposta che punti a unificare la Romagna, con qualche precisazione:
“Una Provincia, però con le funzioni di una Città metropolitana? Non vogliamo eccellere nell’arte di complicare le cose semplici” dichiara Fabrizio Barnabè, coordinatore regionale del M.A.R. “Per capire quale sia la forma istituzionale adeguata alla Romagna, bisogna prima chiedersi cosa sia la Romagna. Se si ritiene che la Romagna sia una provincia, bene la forma istituzionale della Provincia; se si ritiene che la Romagna abbia le sembianze di una città metropolitana, bene la Città metropolitana. È giusto che ci sia un dibattito costruttivo e serio su questo tema fondamentale per le nostre comunità.” E aggiunge: “La posizione del M.A.R. è chiarissima: la Romagna è di fatto una regione italiana ed europea, in grado di agire in sinergia con tutte le altre regioni d’Italia e d’Europa. Sarebbe bello che venisse riconosciuta per ciò che è, non per ciò che non è. I romagnoli ne hanno tutti i diritti.”