Nella giornata del 12 luglio u.s., verso le ore 13.00, personale in servizio operativo riceveva comunicazione da parte del padre della denunciante (di anni 14) che nella giornata precedente (11.7.2024), la figlia ed una sua amica avevano subito il furto di due apparati cellulari, contenuti in due distinti zainetti, sistemati all’interno di un unico armadietto, con chiusura a codice, alloggiato nei locali spogliatoio del parco acquatico Aquafan di Riccione.
Uno dei due apparati telefonici sottratti risultava ancora acceso pertanto il genitore, tramite un’applicazione del telefono, riusciva a visualizzare la posizione del telefono della figlia comunicandola telefonicamente al personale di Polizia presente sul territorio.
Solo dopo qualche ora dalla segnalazione, ed alla costante sinergia tra genitore e le pattuglie della Polstrada sul territorio era possibile, sebbene in costante movimento, individuare due persone, a bordo di due distinti monopattino, circolanti nell’abitato di Riccione.
Da qui il tentativo di controllarli per individuare il telefono sottratto ma uno dei due alla vista della pattuglia si dava immediatamente alla fuga all’interno dell’abitato di Riccione fino al raggiungimento di una aiuola dove, per sfuggire alla denuncia, lanciava il telefono cellulare.
Pochi istanti dopo veniva fermato e controllato e si poteva quindi procedere al recupero del telefono denunciato poco prima lanciato dentro una fitta aiuola.
I due soggetti, in vacanza a Riccione, uno maggiorenne e l’altro minorenne, venivano immediatamente accompagnati presso la Sottosezione Polizia Stradale di Riccione per l’attività di rito dove si procedeva alla materiale restituzione del telefono alla denunciante.
Al termine dell’attività il minorenne veniva affidato all’esercente la potestà genitoriale. Sono in corso accertamenti per riuscire ad individuare l’atro cellulare Iphone sottratto e per definire se il minorenne trovato in possesso del telefono cellulare possa anche essere colui che materialmente ha commesso il furto.
E’ certo che il codice di apertura dell’armadietto sia stato carpito in fase di digitazione da una persona che si trovava alle spalle di una delle due ragazze.