Mia moglie, santa donna, mi ha chiesto: “Cosa scrivi?”. Sapeva già la risposta, perché mi vede agitato e non per niente sereno. Allora ho preso il telefono e ho chiamato Lui: il figlio del Conte Fioraio al secolo Fabrizio N.H. Tordi. Gli ho detto: “Come lo vedi il forchettone al Castello?”. Mi ha risposto: “E’ una cazzata mostruosa”. “Aki è con noi?”. “Assolutamente sì”. Aki è Achille Marconi della premiata scuderia “2 Cani”. Sono storie di paese che pochi, purtroppo, ricordano. In paese non c’erano i partiti. C’erano solo due schieramenti: i Gileristi di Arcore e i Benellisti di Pesaro. I fratelli Marconi e il babbo di Vinicio Monticelli, il cavaliere Nando ad Ciapen. I Guelfi e i Ghibellini. I bianchi e i neri. Gli strozzapreti e i mangiaosti.
Coriano è da sempre terra di motori. Siamo nati con il rumore della marmitta. Il 1° Maggio cristiano lo ha inventato don Michele, Arcangelo di Santarcangelo. Ma il forchettone no! I miei ragazzini diventati adulti non lo possono accettare. Cattani (Tonelli), Cioni, Santini, Conti, Muccioli (Pierini), Corbelli, Paiardini, Dini, Bianchi, Fabbri, Borghini (Baschetti). A disposizione i giovanissimi Gaspari, Battelli, Barbanti, Mosciatti. Gaspari, il figlio del Tigre, è il miglior manico dopo Cuki del Corianese. Detto questo il forchettone non ci piae. Non lo vogliamo. Ho sempre insegnato ai miei ragazzi che le battaglie vanno combattute fino in fondo. Sempre e comunque. Difendiamo il Castello, la nostra storia, la nostra identità.
Rurali sempre
Enrico Santini