Una indagine da veri 007, quella partita tra Rimini e San Marino. Si tratta questa volta di varie Sim telefoniche, attivate a nome di clienti ignari, ma successivamente utilizzate da altri soggetti, per non poter essere ovviamente intercettati. Ed è partendo da questa ipotesi che è stato perquisito, dalla polizia giudiziaria di San Marino, su rogatoria dell’autorità giudiziaria italiana, il Super-store degli 007. Nel caso in specie il negozio degli investigatori, specializzati nello spionaggio e nel contro spionaggio che ha sede oltre confine. Un’attività che da oltre due decenni anni vende a clienti italiani e esteri strumenti dedicati alla rilevazione di congegni utilizzati per vari scopi. Ritrovate microcamere occultate, visori notturni, abbigliamento di vario tipo, replicante i più famosi loghi delle forze armate di tutto il mondo, sistemi per la localizzazione ed il tracciamento impiegabili su mezzi in movimento. Anche su persone oppure oggetti. Per gli investigatori della Procura della Repubblica di Rimini – le carte sono in mano al Sostituto Procuratore Davide Ercolani e alla squadra mobile di Rimini – vengono a galla una una serie di ipotesi di reato. In primis la sostituzione di persona, trattamento illecito di dati personali, falso materiale, truffa, falso e ricettazione. Cinque i soggetti per adesso indagati a vario titolo. Per cui, sulla base della convenzione di buon vicinato e assistenza giudiziaria tra Italia e San Marino, il commissario della legge Roberto Battaglino, ha accolto la richiesta di rogatoria, autorizzando la perquisizione nei locali del negozio di cui si parla. La prova che è stata tenuta più di ogni altra in considerazione, è quella della sostituzione di persona, relativamente alle schede telefoniche. Funzionava che le varie linee telefoniche dei cellulari, erano attivate utilizzando nominativi di clienti che non sapevano nulla di tutto ciò. Nel contempo le stesse sim finivano nei telefoni a terze persone che ne beneficiavano senza rischi. Le conversazioni o in aternativa i messaggi transitati su quelle linee non sarebbero mai potuti essere intercettati, o attribuibili ai possessori fisici dell'apparecchio. Una pratica comune nel nuovo mondo dello spionaggio internazionale. Il caso è ancora all'inizio a livello di indagine. La cuoriosità è tanta per come potrà andare a finire.
Cronaca
20:05 - Romagna