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Cronaca 16:20 | 26/09/2021 - Rimini

"Scuola bene di tutti e per il bene di tutti": appello alle istituzioni

 “Il Re è nudo”. “Il Covid ha solo accentuato problematiche del sistema scolastico che stavano per esplodere”. Così  ha dichiarato, venerdì scorso a Rimini, suor Anna Monia Alfieri (nella foto) partecipando al dibattito intitolato “Come stanno i ragazzi? La scuola al tempo del Covid 19, organizzato dal Circolo culturale Marco D'Aviano.

In apertura Sergio De Vita, Presidente del Circolo culturale “Marco D'Aviano”, ha affermato: “Nonostante le rassicurazioni del Ministro Bianchi, il nuovo anno scolastico registra già la ripresa della DAD. Famiglie e studenti pagheranno ancora lo scotto di un sistema che, a quasi due anni dall'inizio della pandemia, non ha saputo riorganizzarsi. L'apprendimento è un diritto essenziale e inviolabile per tutti  gli studenti, anche per quelli che hanno bisogni educativi speciali e per coloro che si trovano in una condizione di svantaggio tecnologico, gravemente penalizzati dalla DAD. Questo dibattito non vuole essere un processo alla DAD in quanto tale,“ ha  dettopuntualizzato De Vita, “Vogliamo sottolineare l'uso maldestro della tecnologia, utilizzata non per creare valore aggiunto all'educazione scolastica, ma per coprire l'assenza di risposte all'emergenza sanitaria e per ovviare alla mancanza di un piano educativo adeguato in grado di garantire ai ragazzi presenza e continuità didattica.”

In videocollegamento da Milano è intervenuta Suor Anna Monia Alfieri: “Per vent'anni il sistema scolastico italiano trascurato è diventato iniquo, classista, discrimina le parti, divide in due il paese. In questi tempi di Covid noi sappiamo che gli alunni esclusi dalla DAD sono i più poveri, i disabili, concentrati soprattutto nelle periferie delle città, - afferma l'Alfieri,  “E' necessario garantire la scuola, in presenza e seriamente, a tutti i nostri ragazzi, sull’intero territorio nazionale. Il Governo, il Ministero e gli uffici scolastici delle Regioni virtuose e organizzate, non hanno smesso di lavorare, e mentre le scuole statali e paritarie, con i docenti e i presidi, si sono impegnati h24 a far ripartire le scuole con piani di sicurezza e organizzazioni didattiche adeguati, è necessario che anche i Genitori, le Associazioni, le società che gestiscono i servizi collaterali (ad es. i trasporti) diano il loro contributo di attenzione e assunzione di responsabilità”. 

Ha concluso il dibattito Stefania Montebelli, fondatrice e referente per il Comitato Per la  Scuola in Presenza : “La salute dei giovani è fatta di relazione, speranza e prospettiva: dobbiamo garantire la scuola in presenza a tutti loro. Il benessere psicofisico dei giovani invece è stato totalmente ignorato nella nostra regione nonostante gli allarmi per l'impennata delle diagnosi dei disturbi della sfera comportamentale e l’enorme crescita dei disturbi alimentari. Chiediamo che ci venga dimostrato nel Report regionale Scuola non solo il dato dei contagi ma anche il numero dei tamponi eseguiti agli studenti perché senza l’incidenza di positività raffrontata con la popolazione generale, non può esserci alcuna considerazione sul rischio legato all’ apertura delle scuole. Sollecitiamo la pubblica amministrazione della nostra città a prendere coscienza del rischio per i ragazzi del ricorso alla DAD e dollecitiamo dal Ministero della Sanità un protocollo unico di tracciamento per tutte le Regioni, evitando che sindaci e Asl usino male le prerogative di autonomia sulla chiusura delle scuole. Le soluzioni per evitare la didattica a distanza e garantire la scuola in presenza ci sono", conclude Montebelli.