Alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Rimini hanno dato esecuzione a SETTE misure cautelari emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Rimini su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di sei cittadini italiani e un soggetto di origine albanese.
Le indagini dei Carabinieri, che hanno portato all’odierna operazione denominata “NO SMOKING”, dirette dal S. Procuratore Dott.ssa Paola Bonetti, hanno preso avvio dal monitoraggio di un soggetto riminese del ’79, del quale si sospettava da tempo che, dietro la copertura della sua attività lavorativa, celasse un’importante attività di spaccio di stupefacenti. Tale attività faceva subito emergere che egli era coadiuvato nella sua attività di spaccio anche da un altro 54enne riminese.
Le investigazioni su di loro condotte, anche con il supporto di attività tecniche, hanno consentito pertanto di fare luce su un rilevante canale di rifornimento di eroina e cocaina, gestito da un soggetto albanese e capace di approvvigionare ampiamente la piazza di spaccio riminese e di disarticolare un sodalizio criminale, composto da cittadini italiani, dedito allo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti (eroina e cocaina) nel capoluogo di Rimini.
In particolare, dai servizi di osservazione e pedinamento si comprendeva che i due indagati erano collegati ad una persona posta ad un livello a loro superiore, un uomo 44enne, il quale aveva trasformato il suo negozio di rivendita di prodotti per fumatori in un vero e proprio deposito e centro di smistamento di stupefacenti. Nel prosieguo delle indagini veniva appurato che il negoziante, non fidandosi pienamente dei due complici, faceva venire da Caserta per coadiuvarlo nella sua attività illecita il fratello 47enne, che assumeva pertanto il ruolo di suo braccio destro nella commercializzazione della droga.
Peraltro, anche quando verso fine ottobre 2020 il negoziante veniva arrestato in flagranza di reato per detenzione a scopo di spaccio e posto agli arresti domiciliari, lo stesso continuava imperterrito a dirigere i suoi sodali, primo fra tutti il suo germano e, secondariamente, un altro soggetto riminese 42enne. Quest’ultimo è risultato essere una sorta di “tuttofare” il quale eseguiva pedissequamente le direttive che entrambi i fratelli gli impartivano, facendo sia da autista che provvedendo, personalmente o in compagnia del fratello libero, alla consegna dello stupefacente ai soggetti “in affari” con il negoziante.
Nel corso delle indagini emerge altresì che il commerciante intrattiene un “rapporto d’affari” con un altro 59enne riminese, il quale – a differenza di lui – trattava principalmente eroina ma, per problemi di credibilità personale, si rivolgeva a lui per approvvigionarsi della droga. In particolare il negoziante, non ritenendo la fornitura di eroina confliggente con i suoi interessi in quanto prediligeva il traffico di cocaina, non si faceva problemi a procurargli la sostanza in questione ma a condizione che questi acquistasse e cedesse anche dosi della sua cocaina; si riforniva dei grossi quantitativi di eroina e cocaina, che poi smistava ai suoi clienti attraverso i suoi sodali, da un soggetto 43enne di origine albanese, già gravato in passato da analoghe vicende penali. Il tutto ha portato all’arresto in flagranza di reato del negoziante per “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini spaccio” ad opera della Polizia Locale di Rimini in data 29 ottobre 2020; e al sequestro di complessivi Kg. 3,0 circa di eroina e di oltre 1 Kg. di cocaina.
Il traffico di droga aveva un giro d’affari ammontante a diverse centinaia di migliaia di euro.