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Cronaca 12:31 | 27/03/2020 - Misano

Spaccio di droga, 3 arresti e 5 denunce: coniugi ai domiciliari

Nella giornata di ieri, i carabinieri della Stazione di Misano Adriatico hanno dato esecuzione a tre provvedimenti di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di due uomini ed una donna, residenti tra Misano e Chignolo d’isola (BG): si tratta di A.L.L., nato a Bergamo nel 1964, residente a Misano Adriatico, pensionato; D.L.S., nata a Bergamo classe ‘70, residente a Chignolo d’ Isola, disoccupata;  L.M., nato in provincia di Bergamo, classe ‘64, residente a Chignolo d’ Isola (BG), muratore.  Coadiuvati nelle fasi esecutive dai militari della Compagnia di Treviglio (BG), gli investigatori misanesi hanno raccolto i frutti di un’indagine che ha visto denunciare all’Autorità giudiziaria di Rimini ben 8 persone, tutte ritenute a vario titolo responsabili del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine trae origine nel febbraio 2019 a seguito dell’arresto di  A.L.L. per aver ceduto 4 flaconi di metadone ad un tossicodipendente di Misano. Sin da subito l’attenzione degli inquirenti si era rivolta ad una particolare attività di monitoraggio dell’arrestato poiché forte era il sospetto che anche dopo il suo arresto avrebbe proseguito nell’attività illecita, unico mezzo di sostentamento. Ed infatti, solo due giorni dopo l’adozione del provvedimento restrittivo, A.L.L. veniva nuovamente sorpreso a cedere hashish a due giovani del luogo presso il suo appartamento.

Il proseguo delle indagini – coordinate dalla Dott.ssa BONETTI Sost. Proc., ha poi consentito di accertare che il canale di approvvigionamento dello stupefacente risultava essere proprio nel tranquillo paesino della bergamasca, dove A.L.L. aveva mantenuto i contatti con alcuni amici di vecchia data, D.L.S. e L.M., coppia di coniugi che avevano fatto del traffico di sostanze stupefacenti il personale mezzo di sostentamento. E per rendere ancor più redditizio il business avevano cominciato a rifornire di Hashish A.L.L., il quale provvedeva poi a spacciare lungo la riviera. Numerose le cessioni documentate e numerosi gli elementi raccolti a carico dei tre principali indagati, tutti titolari di autonome attività di spaccio, in concorso nel caso dei coniugi bergamaschi. Questi ultimi, in particolare, come emerso nel corso delle indagini tecniche, in alcune occasioni avevano effettuato cessioni di stupefacente anche in presenza della figlia minore, aggravando di fatto la condotta delittuosa.

Gli arrestati sono stati sottoposti in regime di arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, in attesa del successivo intervento dell’Autorità giudiziaria per gli interrogatori di garanzia. I restanti 5 indagati, nei cui confronti non sono state ravvisate esigenze cautelari, attendono a piede libero lo sviluppo della vicenda processuale.