Un nuovo importantissimo reperto si è recentemente aggiunto alla collezione del Museo del Territorio di Riccione: si tratta di un'anfora di epoca romana, rinvenuta e consegnata ai carabinieri di Cattolica e affidata dalla Soprintendenza Archeologia e Belle Arti al Museo del Territorio di Riccione. Al momento il reperto è definito di epoca romana e visto le incrostazioni sulle pareti dell'anfora, gli esperti pensano sia stata per molto tempo in mare. L'anfora, esemplare intatto, è un arrivo gradito proprio mentre al museo si lavora intensamente ad una nuova sistemazione.
"Sono giorni da work in progress - spiega l'assessore ai Servizi Educativi, Alessandra Battarra - Un lavoro importante in preparazione di quello che sarà il Nuovo Museo del Territorio, un intervento inserito nel piano Triennale dei Lavori Pubblici. Il nuovo museo sarà all'interno del contenitore culturale dell'ex Fornace ed è già stato finanziato in Bilancio. Il progetto è già entrato nella fase esecutiva ed entro l'anno si potrà avere un inizio lavori. Intanto si stanno sistemando le teche espositive, i disegni che sono datati anni Ottanta, le scritture e anche la posizione dei vari reperti per rendere la visita più fruibile. Un lavoro intenso anche nei depositi del museo dove si stanno catalogando i vari reperti mai esposti e studiati prima, grazie alla collaborazione con gli esperti dell'Università di Bologna. Questo periodo in cui le aree museali italiane sono chiuse, a Riccione si continua a lavorare approfittando dell'assenza di pubblico per presentarci in una vesta rinnovata e moderna. Stiamo mettendo a punto un'app che durante le visite guiderà i visitatori in un percorso approfondito insieme con la tecnologia della realtà aumentata che farà rivivere in tre dimensioni tutta l'esposizione. Proprio grazie a questo lavoro di catalogazione e studio nel deposito del Museo dove si conservano i reperti non esposti al pubblico, abbiamo riscoperto i frammenti di un'anfora rinvenuta a San Lorenzo. Con il professore Enrico Cirelli Università Bologna stiamo studiando anche le ceramiche provenienti sempre da San Lorenzo ed in particolare un pezzo fondamentale come l'anfora Late Roman III, che veniva prodotta fino alla fine del VI sec. D.C. in Asia minore odierna Turchia. Questo oggetto, destinato al trasporto e alla conservazione di vino pregiato, è arrivato a San Lorenzo grazie ai commerci già all'epoca molto fiorenti".
Sono circa una sessantina le cassette di reperti provenienti dal sito di San Lorenzo e conservate nei depositi del Museo del Territorio. Molte di queste cassette saranno sostituite con esemplari più moderni ed ignifughi. Tra i reperti più antichi conservati a Riccione spiccano senza dubbio i fossili del Monte Castellaro e della Valle del Conca. Un fossile di rana il primo, quello di un pesce Aphanius Crassicaudus, una sorta di antenato del paganello, il secondo. Ma conservati al Museo del territorio si possono anche vedere fossili di barracuda, provenienti sempre dall'Adriatico, di bison priscus, di rinoceronte e d'orso delle grotte, provenienti sempre dalla Valle del Conca. Grazie alla realtà virtuale vedremo i reperti prendere vita con 14 animazioni in realtà aumentata e un filmato in VR fruibile gratuitamente con il proprio smartphone.