E’ partito oggi pomeriggio, con la consegna dei primi 50 pc, la distribuzione gratuita di più di 735 tra notebook, tablet e connessioni agli studenti riminesi per il contrasto al digital divide - cioè la distanza tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione (pc, tablet, connessione internet) e chi invece ne è privo. Un investimento reso possibile grazie a più di 230 mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per tutto il territorio del Distretto Nord (Rimini, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo di Romagna, Poggio Torriana, Verucchio, San Leo, Talamello, Novafeltria, Maiolo, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Casteldelci) e che serviranno a dotare gli studenti e le studentesse di dispositivi e strumenti necessarie a garantire la continuità della relazione educativa con gli insegnanti e i compagni. I beneficiari sono stati individuati tramite un apposito bando, coordinato dal Comune di Rimini per tutto il Distretto nord, che si è concluso con l’acquisto di 560 dispositivi informatici di vario tipo (dai notebook ai tablet) e 175 strumenti di connettività (router e schede sim). La distribuzione, iniziata oggi, continuerà regolarmente nel corso delle prossime settimane.
“Un momento simbolico – commenta Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – ma di grande valore pratico. Quello di oggi è l’inizio di un piano ambizioso e doveroso di riduzione del digital divide negli studenti riminesi. Una necessità latente e resa palese dal lockdown, quando le differenze non solo nel possesso di strumenti informatici, ma anche nelle competenze più tecniche, hanno fatto la differenza tra chi ha potuto continuare l’attività didattica e chi no. Questi primi 50 strumenti sono l’inizio di un percorso di diritto allo studio in cui crediamo fortemente e che vorremmo continuare a supportare in futuro, non solo attraverso la consegna di strumentazione ma anche la formazione e la sensibilizzazione. Gli strumenti sono infatti solo una parte di quell’investimento formativo che stiamo mettendo in campo per ridurre la distanza sociale e rendere la scuola e il sapere un diritto concreto per tutte le famiglie”.