L’assessore alla Protezione sociale, Kristian Gianfreda: “E' anche grazie a una comunità accogliente che i sogni di molte persone possono diventare realtà”. 553 gli iscritti al Centro fino a maggio 2022, 378 i ragazzi
Sono arrivate a Rimini quando avevano 14 anni, senza che conoscessero neanche una singola parola in italiano e, ora, siedono addirittura tra i banchi dell’università. Una sfida linguistica non semplice che però le due gemelle Zeng e Jia Yang - provenienti dalla Cina - hanno affrontato mettendoci sempre il massimo impegno, frequentando con costanza e caparbia i corsi di alfabetizzazione di italiano per migranti proposti dal Centro interculturale ‘A. Kurdi’ del Comune di Rimini.
Un percorso di integrazione che, insieme a tante altre storie di ragazzi o adulti stranieri che hanno varcato la porta del Centro, conferma quanto sia fondamentale la determinazione con cui si fronteggiano gli ostacoli della vita e, in parallelo, l’importanza di trovare un contesto capace di trasformare le difficoltà in opportunità.
Nella struttura di via B. Toni - gestita dall’Associazione Arcobaleno in collaborazione con altre realtà del terzo settore -, le due ragazze hanno trovata una sorta di seconda casa, tanto che, nelle prossime settimane, in occasione di un incontro del Centro per l’orientamento scolastico, vi torneranno per raccontare la loro esperienza e per ispirare altri giovani migranti che in questo momento stanno provando le stesse perplessità con cui hanno dovuto convivere anche Zeng e Jia quando erano adolescenti. “Ma il mio vuole essere solo un consiglio, non voglio imporre delle scelte a nessuno. Io stessa all’inizio ho optato per una scuola superiore e poi, dopo il secondo anno, ho deciso di cambiare”, dice Zeng, che ora ha 21 anni.
Sorridente e dall’animo molto socievole, Zeng ha scelto di iscriversi a scienze alimentari, mentre la sorella Jia - soprannominata simpaticamente “sangue freddo” per la pacatezza che riesce a mantenere anche nelle situazioni più ansiose - studia infermieristica presso il campus riminese. “Il mondo dell’alimentazione è un campo che mi affascina molto, anche perché ha a che fare con la salute e lo stare bene delle persone. È grazie al contatto con la cultura occidentale che ho imparato tante cose intorno a questo settore - spiega Zeng -. Rimini mi piace, qua io e la mia gemella stiamo bene, ci sentiamo a casa e abbiamo potuto coltivare il nostro sogno: studiare”. Anche quando i loro genitori, durante il periodo della pandemia, hanno scelto di tornare in Cina, Zeng e Jia hanno preferito rimanere a Rimini, dove ora vivono assieme a Irene. “È un’insegnante che abbiamo conosciuto al Centro dell’Intercultura e che fa parte dell’Associazione Arcobaleno. Quando i nostri genitori sono rientrati Irene ci ha aperto le porte di casa sua con i suoi figli. Ci sentiamo parte della famiglia, sono tutti disponibili, allegri. Per scherzare la chiamiamo ‘nonna’”.
Quella delle due ventunenni è una delle tante belle testimonianze che nascono nel Centro interculturale riminese che si configura, sempre di più, non solo come un luogo ludico-ricreativo e di formazione linguistica, ma come un punto di riferimento per tanti giovani e stranieri che cercano una connessione autentica con la comunità. Una vera e propria ‘piattaforma’ per l'amicizia, la comprensione e la costruzione di ponti tra culture diverse che ha l’obiettivo di sostenere l'inclusione sociale di nuovi cittadini, evitare fenomeni di isolamento e, contestualmente, promuovere la rimozione delle differenze di genere nella popolazione immigrata. Qui le persone, oltre a richiedere informazioni di carattere burocratico allo sportello front office, possono trovare uno spazio polifunzionale, fatto di laboratori e momenti di aggregazione. Tra i diversi corsi in calendario, oltre a quelli linguistici, ce n’è uno dedicato al conseguimento della patente di guida, la quale può essere utile sia nella quotidianità che nell'eventuale ricerca di una professione.
Con 553 iscritti (al 31 maggio 202), il Centro dell'Intercultura ha registrato un significativo aumento, segnalando una ripresa dopo gli anni difficili del Covid e dei lockdown.
Tra gli utenti, il 34% sono under 25, il 58% hanno un’età compresa tra i 25 e i 50 anni e il restante 8% sopra i 50 anni.
Per l'anno scolastico 2022/2023 i bambini e ragazzi che hanno frequentato le attività di sostegno allo studio e alfabetizzazione presso l'Associazione Arcobaleno, invece, sono stati 378.
“Quella di Zeng e Jia è una storia bellissima di integrazione e di sogni che, grazie alla determinazione e alla costanza, diventano realtà - spiega l’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Il tutto è possibile anche grazie al team dell’Associazione Arcobaleno e altre associazioni che ruotano intorno alla struttura di via Toni, uno spazio che negli anni ha arricchito le sue attività a favore dei migranti diventando una realtà preziosa per tante persone e famiglie. Senza integrazione non possiamo parlare veramente di comunità, di un tessuto cittadino coeso e unito. E se oggi Rimini è quella che è - ovvero una città accogliente e capace di offrire opportunità - è anche merito dell’insostituibile lavoro quotidiano di chi si occupa di inclusione e valorizzazione della multiculturalità”.