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Opinioni 17:23 | 08/09/2018 - Romagna

A Ravenna i volti dei figli di Dante

Nel volto di Dante devono essere nascosti tutti i personaggi che con la sua scrittura è riuscito ad eternare. E deve essere anche per questo motivo che molti artisti tentano di dar forma all’identità del Poeta; quella ricerca che punta a scolpire verità umane aggiungendo contorni all’universalità letteraria, come se non bastasse la capacità dantesca di penetrare l’esistenza e di raccontarla. Le parole resistenti del Sommo Poeta necessitano così di una rappresentazione figurativa che riporta ad una dimensione visiva di contemplazione del Padre. Dante è il Padre e va conosciuto, immaginato nelle sue forme carnali, per sentirsi umanamente più vicini a lui, per avvertire più fortemente i personaggi da lui descritti e psicologicamente attuali. Contemporanei perché dotati di un valore concettuale ed emotivo universale, plasmato da una personalità letteraria in grado di manovrare il linguaggio poetico rendendolo atemporale. Il codice di Dante ordina i sentimenti conferendogli oggettività, è un procedimento che traduce le emozioni dell’esperienza umana in immagini concrete. Una conversione tentata anche da un gruppo eterogeneo di artisti ammirabili nella mostra “Dante Plus-Uno 2018, nessuno e centomila volti” in programma dal 7 settembre fino al 28 ottobre presso i chiostri della Biblioteca di Storia Contemporanea “Alfredo Oriani” di Ravenna. Attraverso fumetti,  illustrazioni, street art essi concretizzano l’allegoria del volto del Fiorentino, l’arte in questo caso s’impregna di una necessità razionale di aggiungere aggettivi alla personalità dantesca. Plasmare l’immagine attraverso l’idea figurativa che hanno del Padre è un po’ l’equivalente del processo poetico che rende l’idea attraverso l’immagine (letteraria). Un modo per incarnare l’eternità. Tali artisti sono figli di Dante, il Maestro che ha livellato personaggi a lui contemporanei, figure leggendarie, bibliche o dell’antica narrativa in condition humaine proiettabili in tutti gli scalini del tempo. E con i loro volti eternano tutti i volti
del Padre.

Stefania Bozzo