"Il clima è di grande incertezza e, inoltre, si percepisce un certo immobilismo a livello istituzionale. C’è il rischio, tra l’altro, che molti contratti vengano messi in discussione dando vita a contenziosi tra gestori e proprietari. La famiglia di mia moglie gestisce alberghi da più di trent’anni e in questo periodo sto notando che si stanno compiendo molti sacrifici e salti mortali per mettere gli hotel a norma per accogliere i turisti in sicurezza. Il Governo ha messo in campo misure economiche non adeguate come crediti di imposta, bonus vacanza, soluzioni che non fanno ripartire il turismo. Quest’anno non si farà ne reddito, ne fatturato. Il credito di imposta servirà alla proprietà che ha fatto ristrutturare e fatto lavori. In tal caso avrà il vantaggio di abbassare notevolmente l’importo delle tasse. C’è bisogno di robusti finanziamenti a fondo perduto e non di prestiti che poi dovranno essere restituiti con tanto di interessi che, tra l’altro, le banche non concedono a tutti mettendo in grande difficoltà le aziende colpite e messe in ginocchio dal Covid-19. Oltre al danno anche la beffa, se un dipendente risultasse positivo al Virus c’è la responsabilità del titolare dell’azienda perché l’evento è classificato come incidente sul lavoro. Ovviamente tutto è da dimostrare, ma anche in questo caso si apriranno dei percorsi legali che rischiano di complicare ulteriormente il normale svolgimento dell’attività con il rischio, da parte del titolare, di cadere nel penale. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente con proposte reali e concrete e non campate in aria, in modo tale da far ripartire il comparto turistico che, ricordo, ha una incidenza notevole sul Pil nazionale ( 14% ), sennò sarà la fine per molte aziende specialmente per le piccole e medie".
Luca Campisi portavoce Popolo della Famiglia Riccione