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"Il primo maggio di ogni anno viene celebrata la Festa del lavoro, o dei lavoratori, in Italia e in molte altre parti del mondo. Usando le parole del nostro Presidente Mario Adinolfi dico che c’è una grande ingiustizia sul primo maggio, ovvero quella di non considerare come lavoro l’attività della mamma, l’attività di cura che milioni di donne riservano in via esclusiva ai figli e alla famiglia. Fare la mamma è un lavoro, il più faticoso e prezioso di tutti. Abbiamo bisogno di mamme, che non sono donne di serie B se restano a casa ad accudire i figli, sono lavoratrici e hanno diritto a un reddito. Sono il nostro giacimento di petrolio nascosto, la trivella per farlo zampillare è il reddito di maternità. Una proposta che consiste nel garantire un vero e proprio sostegno economico a tutte quelle mamme che decidono liberamente di prendersi cura del proprio figlio standosene a casa, un sussidio di mille euro al mese per i primi 8 anni di vita del proprio figlio, si parla di novantasei mila euro da prendere direttamente dalla brogazione del reddito di cittadinanza, una misura assistenziale e che ha prodotto poca crescita. Attraverso la famiglia - conclude Campisi - si crea ricchezza, attraverso l’assistenzialismo si crea povertà. Senza di loro, senza tanti nuovi nati subito nel 2020, l’Italia è destinata a collassare. Il primo maggio, viva la mamma che lavora h24 e non può staccare mai e non ha diritto alle ferie".
Luca Campisi Portavoce del Popolo della Famiglia di Riccione
