John Galliano: il Van Gogh dell’Alta Moda parigina

John Galliano è il Van Gogh dell’Alta Moda, e la sua collezione presentata in questi giorni a Parigi ne ha dato conferma. Un grande artista, sgrammaticato, con uno stile molto personale che nasce dal brutto. Il soggetto sgradevole è fonte d’ispirazione. Attraverso colori puri e abbaglianti, Galliano mette in scena un teatro d’avanguardia parigino articolato da calze colorate che ombreggiano i volti delle modelle, vivaci parrucche, “reverse dressing” (scambi tra capi indossati all’inverso), gonne forgiate da sacchi della spazzatura, occhiali da realtà virtuale. Il risultato è respingente, insopportabile, accecante. Lo stilista ambisce a procurarci uno choc visivo, esattamente come il famoso pittore olandese. E ci riesce. Modelle senza volto a cui viene richiesto di assimilare il sistema, sovvertirlo, invertirlo; per fare del sopra il sotto e viceversa. Una volontà di ribaltare il mondo, mostrandone anche gli aspetti più infelici. E così come per i dipinti di Van Gogh, gli abiti diventano ciechi, non hanno un destinatario, sono eseguiti per nessuno. L’Alta Moda contemporanea. E di questo destino imprevisto la griffe dà la quasi totalità del senso delle “opere” dello stilista, che acquistano fondamentale importanza nell’immediato riconoscimento; puntando tutto su una non gradita estetica. E il vestire a strati, plasmando vagabonde del lusso che scappano dal lusso e l’esagerare, mantenendo comunque un’alta fedeltà internetnauta (zaini e giacche hanno tasche per contenere tablet e cellulari), sono il grido di un artista che va a incidere sulla stoffa. La stoffa assimila dall’esterno l’irriverenza della vita e dall’interno le psicosi di Van Gogh.
Stefania Bozzo