Nomen omen è una frase latina che attribuiva al nome di una persona il suo stesso destino e derivava dalla credenza dei Romani che nel nome della persona fosse indicato il proprio futuro. Ancora più in generale il cognome era vissuto come un marchio più o meno di qualità che accompagnava la persona per tutta la vita e che faceva riferimento all’insieme dei valori e competenze che nel tempo i padri ( e non le madri) avevano costruito. Poi dalla caduta dell’impero romano e a causa dell’influenza barbarica per centinaia di anni il cognome si è formato per indicare principalmente l’ascendenza paterna o del lavoro svolto dal padre con evidenti discriminazioni. E così fino ai giorni nostri anche se da tempo si avvertiva la discriminazone nell’attribuire in automatico ai figli il cognome del padre. Oggi la Consulta mette fine in Italia alla legge per cui al figlio si assegni in automatico il cognome paterno e sistema la questione di genere nei confronti della prole che essendo generata da padre e madre, allora si vedrà assegnata entrambi i cognomi secondo l’ordine stabilito dai genitori stessi oppure solo uno dei due cognomi materno o paterno con lo stesso valore intrinseco.
Il doppio cognome che fino ad oggi poteva essere identificativo di uno status sociale simil nobiliare oggi diventa un diritto di tutti e nei casi di cognome paterno sgradevole o imbarazzante ci sarà l’alternativa di un secondo cognome, quello materno, che si potrà proporre al nascituro evitando lunghissime e costose trafile giuridiche per far modificare in parte o del tutto il cognome assegnato. A questo si aggiunga anche tutti i casi di bambini nati da ragazze madre che si ritrovano il cognome della sola madre e quindi erano sempre facilmente etichettabili.
Da ora in avanti nelle discussioni durante l’attesa fra genitori sulla scelta del nome del nascituro si dovrà riservare del tempo anche per la scelta dei cognomi o cognome da attribuire e possiamo immaginare anche qualche piccola tensione per le prelazioni e la scelta. Presto gli insegnanti delle nostre scuole saranno costretti a dedicare qualche minuto in più all’appello per snocciolare doppi cognomi o probabilmente a Rimini potremo dire addio a cognomi come Tonini, Semprini, Fabbri o Mancini in favore di riferimenti più internazionali frutto di unioni miste che non solo rinnovano nella sostanza il DNA ma che anche nella forma modificano il costume e, speriamo di no, la nostra tradizione.
Avv. Chiara Baiocchi
Opinioni
11:06 | 12/11/2024 - Rimini