Legalità, controlli e giustizia sociale saranno al centro del prossimo bando previsto per l’assegnazione degli alloggi in edilizia residenziale pubblica, che verrà pubblicato nei prossimi mesi. Grazie al recente protocollo sottoscritto con la Guardia di Finanza non saranno più tollerate zone grigie, scuse e sotterfugi. Ogni domanda sarà sottoposta ad un controllo incrociato delle diverse banche dati - anagrafiche, reddituali e patrimoniali, per individuare i casi sospetti da segnalare agli uomini e le donne della Guardia di Finanza. Toccherà a loro poi approfondire e segnalare e denunciare gli effettivi casi perseguibili. Ricordo che l’obiettivo del Protocollo è quello di rafforzare e potenziare le modalità e gli strumenti di controllo su redditi e patrimoni di coloro che hanno ottenuto in affitto un alloggio di Edilizia residenziale pubblica. L’accordo prevede una serie di controlli mirati sul reddito e patrimonio dei nuclei famigliari assegnatari con l’obbiettivo di assicurare l’assegnazione degli alloggi Erp a chi ne ha effettivamente diritto. Lo stesso procedimento lo stiamo già portando avanti su tutti coloro che hanno già assegnati alloggi o contributi pubblici di welfare. L’obbiettivo è quello di colpire i furbetti delle case popolari e, contemporaneamente, recuperare da loro quanto ingiustamente ricevuto per ridistribuirlo a chi ne ha effettivamente diritto e, dunque, bisogno. Una sinergia, quella con la Guardia di Finanza, che già nel recente passato ha portato a sorprese anche clamorose, segnalazioni e denunce. Casi destinati a non rimanere isolati, visto che, da recenti proiezioni degli uffici, sembrano emergere altre situazioni sospette che sono già al vaglio degli uffici per verificare se sussistano gli estremi per avviare l’iter previsto dal protocollo. Un’operazione di grande importanza pratica ma anche simbolica, che rivendica un principio sacrosanto, ovvero che ogni singolo euro o servizio pubblico debba andare a chi ne ha diritto.
Gloria Lisi vicesindaco di Rimini e assessore al welfare