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Opinioni 15:12 | 05/03/2019 - Dal Mondo

Luke Perry ora ci scruta da una visuale privilegiata: il cielo delle stelle

Quando osservo una celebrity non sono mai abbagliata dal successo fine a se stesso che emana, né dalla ricchezza che rimbalza come un luccichio; mi faccio semplicemente coccolare da quel senso di straordinarietà che mi regala. E’ una sensazione consolatoria, lo “straordinario” e l’ “ordinario” acquistano più peso specifico e nella mia personale proiezione quelle star hanno un’armatura invincibile perché lo straordinario le ha investite. Quell’intoccabilità mi trasmette un senso di protezione. Il talento e la fortuna riescono a plasmare delle stelle e osservarle è come scrutare dei puntini luminosi in una notte lontana. Ed è bello non essere nello stesso cielo perché riesci a godere di una visuale privilegiata che ti fa cogliere la straordinarietà di quelle luci. E quando uno di quei luccichii si spegne, all’improvviso e troppo presto, il dramma ci catapulta tutti in uno stesso cielo. Lo “straordinario” e l’“ordinario” perdono qualsiasi peso specifico, non ci sono più armature, né la consolazione che ci sia un altro spazio in cui qualcuno possa vivere protetto dal dolore. Non coccola più. Luke Perry, il famoso Dylan di Beverly Hills 90210, colpito da un ictus a soli 52 anni si è spento nell’ombra di una giornata qualsiasi. E nel silenzio di una tragedia improvvisa preferisco pensare che la mancanza dell’attore non abbia solo oscurato un pezzo di quel cielo ma che, ovunque sia, possa percepire dal nostro uno straordinario senso di protezione. Che ci scruti, e che possa godere di una visuale privilegiata, nel cielo delle stelle.

Stefania Bozzo