Per info e segnalazioni:
geronimo it robin-williams-uil-capitanou-che-recitava-senza-fingere-A2520 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Opinioni 18:08 | 13/07/2018 - Dal Mondo

Robin Williams, “Il Capitano” che recitava senza fingere

Il 17 luglio uscirà la biografia dell’attore Robin Williams scritta da Dave Itzkoff: “Robin Williams. Storia di una vita”. E nella vita, “è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva” (L’Attimo Fuggente). Ma ammirare il maestro nelle immagini che ci ha lasciato confonde qualsiasi prospettiva. In realtà era così bravo da confondere anche l’anima. Evidentemente quella che esternava nei suoi vari personaggi era solo il controluce, una sagoma, una delle tante sfaccettature che riusciva a far riaffiorare facilmente perché, oltre alla vena creativa, Robin Williams poteva accingere a una rigogliosa sorgente interiore. E la facilità con cui si approcciava alla sua fonte ci fa intuire quanto fosse maledettamente profonda. Una profondità che si è cristallizzata, forse a tal punto da non poter più coglierne gli attimi. “Il Capitano” ha interrotto bruscamente la sua vita una sera qualsiasi d’estate, forse non pienamente consapevole che in ogni suo personaggio ci mostrava esattamente quel Robin che avremmo voluto sentire e che forse lui avrebbe voluto nascondere, ma quel pezzetto d’anima bastava per sentirsi parte di uno stesso sorriso, di uno stesso dolore. Robin Williams recitava, senza fingere. All’anima non puoi chiedere questo, e lui obbediva. Forse quando ha deciso di lasciarci non era pienamente consapevole che il declino dei suoi ultimi anni, legato alla malattia e alla conseguente crisi cinematografica, non ha mai diminuito quello che era, anzi. Perché anche la sua bravura si era inevitabilmente cristallizzata. Perché nell’umana fragilità della sua vita abbiamo colto per un attimo la luce piena della sua sorgente. Se “Il Capitano” avesse cambiato la sua prospettiva avrebbe visto la sagoma della sua grandezza, in controluce, sfaccettata, nel nostro sorriso, nel nostro dolore.

Stefania Bozzo