Una ricerca dello University College di Londra è stata condotta su 6.700 persone over 50. Pubblicata sul British Medical Journal sostiene che chi frequenta musei, gallerie d’arte ma anche cinema e teatro ha un’aspettativa di vita più lunga. Utilizzando i dati di oltre seimila persone che avevano preso parte a uno studio inglese sull’invecchiamento i ricercatori li hanno seguiti dal 2002 al 2018 registrando anche i decessi. In coloro che frequentavano abitualmente musei e teatri gli studiosi hanno rilevato il 31% in meno del rischio di mortalità in 14 anni di follow-up rispetto ad altri soggetti della stessa età ma senza nessun interesse per l’arte. E questo tenendo conto anche di altre condizioni che possono incidere sulla longevità come le condizioni di salute e la vita sociale. Anche chi aveva preso parte ad attività collegate al mondo dell’arte solo una o due volte all’anno ha avuto un rischio più basso del 14% di morire nel corso degli anni di durata dello studio. Questo fondamentalmente perche’ avviene? Già alcune ricerche precedenti avevano dimostrato che interessarsi all’arte può ridurre le probabilità di sviluppare depressione e demenza. Riduce inoltre la sedentarietà altro fatto importante. Stimola l’immaginazione e la creatività molto utili con il passare degli anni. Secondo i ricercatori studi di questo tipo dovrebbero servire ad incentivare politiche di prevenzione che prevedano “la prescrizione dell’arte” come strumento di tutela della salute fisica e mentale così come accade già in alcuni Paesi.
dott. Alessandro Bovicelli