"I dati sui contagi galoppano, ma in questo inizio di 2022 non dimentichiamoci anche gli altri problemi quotidiani reali, di cui invece si sta parlando troppo poco. Grazie ai vaccini, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno abbiamo un tasso di ospedalizzazione più basso e abbiamo evitato le chiusure. Ma la situazione economica resta difficile per le famiglie e per le piccole e medie imprese, in un clima di tensione e odio che rischia di innescare una pericolosa bomba sociale. Pesa come un macigno il caro bollette, che porterà inevitabilmente le famiglie a ridurre gli altri consumi. Le imprese saranno così colpite doppiamente: una volta dai rincari dell'energia, la seconda dall'ulteriore contrazione dei consumi. Sui questi ultimi grava anche l'inflazione, prevista intorno al 3%, ma potenzialmente destinata a salire per l'incremento dei costi delle materie prime. A questo si aggiunge, per le attività commerciali, la concorrenza impari dell'e-commerce, che continua a volare altissimo e a fare affari d'oro mentre la famosa “tassa globale” del 15% sui colossi di internet verrà forse applicata – se lo sarà – solo dal 2023.
La riforma fiscale che chiediamo a gran voce da tempo si è tradotta per il momento negli 8 miliardi destinati dalla legge di bilancio ad alleggerire la pressione Irpef e Irap. Un semplice contentino, che incide poco o nulla sulle piccole medie imprese. E non dimentichiamo le vessazioni e gli oneri imposti alle attività commerciali nei mesi scorsi, una per tutte i costi degli adeguamenti alla fallimentare “Lotteria degli scontrini”.
Intanto abbiamo una la politica concentrata principalmente sull'elezione del nuovo presidente della Repubblica, mentre i problemi restano e non si possono affrontare a forza di slogan, senza un'analisi nel merito dei problemi. Serve una riforma fiscale vera, che alleggerisca le tasse per famiglie e imprese per innescare il rilancio dell'economia. Va corretto un federalismo fiscale attuato in modo distorto e la gestione dei tributi locali deve essere completamente rivista. Occorrono sostegni alle attività commerciali, come il bonus affitti per chi è in difficoltà e il calmieramento dei canoni grazie alla cedolare secca per i proprietari.
Diversamente, è a rischio la sopravvivenza di quelle attività commerciali che fino ad oggi sono riuscite ad andare avanti fra i sacrifici. In migliaia hanno abbassato la serranda, altrettante rischiano di chiudere cambiando per sempre la “cartolina” dei nostri centri storici, del lungomare e dei borghi".
Fabrizio Vagnini presidente Confesercenti provinciale di Rimini